Vigevano (Pavia), 23 aprile 2014 - Si tratta del secondo furto subìto in appena cinque mesi. A scoprire che qualcuno si era introdotto nel tribunale di Vigevano sono stati i dipendenti che ieri mattina hanno riaperto gli uffici dopo la pausa pasquale. Durante le feste, i ladri hanno rotto una finestra e hanno avuto tutta la libertà di muoversi fra i corridoi del Palazzo di giustizia. Sembra però che, almeno dal punto di vista economico, il furto non abbia fruttato loro un gran che. L’ammontare del bottino non è ancora stato quantificato ma non dovrebbe superare qualche centinaio di euro, vale a dire i pochi soldi custoditi nella sala dell’Ordine degli avvocati e quelli all’interno di due macchinette del caffè.

Difficile però capire se, oltre al denaro, qualcos’altro sia sparito dalle stanze ormai deserte del tribunale di Vigevano, visto che solamente tre dipendenti sono rimasti a smaltire i fascicoli arretrati della sezione penale, mentre a essere attiva con poco personale è solamente la parte civile. I mobili e i faldoni dei processi non sono ancora stati spostati a Pavia, così molte stanze sono diventate una sorta di magazzino dove nessuno lavora ma vengono accumulati oggetti e chili di carta. Stabilire se, oltre al denaro, sia stato portato via anche un fascicolo o un timbro, insomma, al momento pare un’impresa assai ardua, anche se i funzionari del Palazzo di giustizia e i carabinieri sono al lavoro proprio in questo senso. Dopo essere entrati nella struttura di piazza Lavezzari, i ladri hanno trovato la stanza dove sono custodite le chiavi degli uffici di tutto il tribunale, quindi si sono messi a rovistare in ogni cassetto e armadio alla ricerca di qualcosa da arraffare.

Cinque mesi fa si era già verificato un episodio simile, ma non era stato trovato nessun segno di effrazione. L’ipotesi investigativa, infatti, in quell’occasione era stata che i malviventi si fossero nascosti all’interno del Palazzo di giustizia nell’attesa che tutti i dipendenti terminassero il loro turno di lavoro, così da potersi muovere indisturbati fra gli uffici e le aule d’udienza. A novembre, però, i ladri erano stati più fortunati perché erano riusciti a scappare portandosi via qualche migliaio di euro in contanti, custoditi nella sala degli avvocati. Vista la precedente disavventura, questa volta nella stanza dell’Ordine c’erano solo poche decine di euro. Dalle prime ricostruzioni, sembra che i malviventi ne abbiano trovati solo 50, mentre dovrebbe aggirarsi attorno ai 100 euro il contenuto delle due macchinette scassinate.