Pavia, 16 aprile 2014 - "Si parla di 250mila euro confluiti sui miei conti correnti, ma io quei soldi non li ho mai visti". L'ex vice sindaco di Pavia Ettore Filippi è tornato in libertà dopo 30 giorni di arresti domiciliari per i reati di corruzione e minacce aggravate nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Pavia che lo ha indagato per la sanatoria rilasciata a favore della società “La Cortazza s.r.l. dell’imprenditore pavese Dario Maestri per la realizzazione di una piscina scoperta e di un campo di calcetto-tennis all’interno del resort “Cascina Scova”.

“Non capisco perchè la pratica di ‘Cascina Scova’ sia passata all’esame di due giunte, prima quella di centrosinistra del sindaco Capitelli e poi l’attuale di centrodestra del sindaco Cattaneo, e in mezzo ci sia stato anche il vaglio del commissario prefettizio, e alla fine risulti io l’unico indagato”. Dubbi anche sulla necessità dell'arresto: "Non penso che si potesse paventare un “pericolo di fuga”, anche perchè io non sono come Dell’Utri - ha detto -. Mi ha colpito la sottolineatura, nell’ordinanza di custodia cautelare, sul fatto che potessi candidarmi alle prossime elezioni comunali per tornare a svolgere il ruolo che la Procura mi contesta: è un po’ come se avessero detto “se non lo arrestiamo, si candida”".