Pavia, 24 marzo 2014 - Lo scorso mese di gennaio aveva postato sul social network Facebook una notizia relativa al ritrovamento di un micro-chip per cani nel cibo di un ristorante cinese a Vigevano. E in più aveva aggiunto che un suo amico di famiglia aveva dovuto fare addirittura ricorso ad una lavanda gastrica.

L'episodio non soltanto aveva gettato discredito sul ristorante, ma aveva scatenato anche la reazione degli animalisti, tanto che il gestore, un cinese di 39 anni, residente in città, aveva presentato querela. I carabinieri di Vigevano hanno avviato le indagini al termine delle quali sono riusciti ad identificare la responsabile della pubblicazione della notizia, poi risultata del tutto infondata.

Nel frattempo B.T., 32 anni, artigiana incensurata residente a Vigevano, era tornata sull'argomento postando altre notizie e aggiungendo particolari alla vicenda per renderla ancora più credibile. Per questa ragione è stata denunciata per il reato di diffamazione aggravata a mezzo Internet.

di Umberto Zanichelli