Pavia, 14 marzo 2014 - Non solo Punta Est e Green Campus, nel mirino della Procura c’è anche Cascina Scova. E proprio per quell’intervento urbanistico che la società «La Cortazza» che fa capo a Dario Maestri (indagato) ha realizzato nel 2008, ieri è stato arrestato l’ex vicesindaco e ora membro del Consiglio d’amministrazione del Policlinico San Matteo, Ettore Filippi. Corruzione e abuso d’ufficio sono le ipotesi di reato formulate dall’accusa in un’indagine durata diversi mesi. La questione risale al 2009, quando l’attuale capo di gabinetto del sindaco, Luigi Greco, all’epoca consigliere comunale di Forza Italia che sedeva all’opposizione, e Dante Labate (oggi consigliere comunale) avevano condotto una battaglia sul centro benessere di lusso, con piscina e campo da tennis realizzati senza i permessi di costruzione rilasciati dal Comune.

La questione animò la Giunta Capitelli, finché non si sanò tutto con una convenzione attraverso la quale la piscina privata diventava in parte pubblica concedendo l’accesso a 12 persone esterne. Di fronte a questo accordo, gli uffici comunali dell’Urbanistica avrebbero avviato una sanatoria che consentiva ai costruttori di non versare gli oneri di urbanizzazione, con grave danno per l’erario. Ma per i magistrati quella sanatoria sarebbe illegittima perché in contrasto con le norme del Piano regolatore e rilasciata grazie alle pressioni esercitate sugli uffici tecnici dall’allora vicesindaco Filippi in cambio di denaro. Non solo, secondo le accuse l’ex vicesindaco e assessore al Bilancio si sarebbe anche prodigato per ottenere provvedimenti amministrativi illegittimi favorevoli a «La Cortazza», in particolare per l’operazione immobiliare Punta Est.

Proprio indagando su queste palazzine, gli inquirenti sono arrivati fino al resort di Cascina Scova. «Filippi è un mio dipendente», sosteneva uno degli indagati in un’intercettazione telefonica. Nell’ordinanza che ha portato alle misure restrittive, invece, viene evidenziato come l’ex vicesindaco «fosse in grado di esercitare una forte pressione su Giunte di opposta appartenenza politica». Analizzando poi i flussi finanziari, la Polizia tributaria ha trovato il versamento di consistenti somme di denaro che vanno dai 60mila euro che sarebbero stati versati in contanti all’allora assessore al Bilancio, ai 130mila pagati pagati dal 2007 al 2013 con fatture emesse nei confronti di società riconducibili a Filippi.

manuela.marziani@ilgiorno.net