Pavia, 1 febbraio 2014 - Per il momento si tratta solo di accuse ma a leggerle mettono i brividi. Un uomo di 34 anni di origine nordafricana, residente nel Pavese, è indagato per violenza sessuale aggravata nei confronti della figlia di appena 16 anni. Secondo l’ipotesi accusatoria, il padre avrebbe approfittato delle mura domestiche per consumare terribili violenze nell’agosto dello scorso anno. In più occasioni avrebbe palpeggiato la minorenne tenendola ferma con la forza o addirittura legandola. Avrebbe inoltre costretto la 16enne a subire almeno tre rapporti sessuali completi.

Il pm della Procura di Pavia che sta coordinando le indagini ha chiesto al gipdi fissare la data dell’incidente probatorio, durante il quale verrà ascoltata in audizione protetta la figlia che avrebbe subito le violenze. Vista la gravità del reato, si tratta di uno dei pochi casi in cui la giurisdizione permette al magistrato di poter chiedere questo tipo di procedimento senza dover fornire una motivazione dettagliata. In questo modo, le dichiarazioni fornite dalla presunta vittima potranno essere utilizzate come prova durante l’eventuale processo, senza costringerla a dover subire una seconda volta il trauma del ricordo.

Dopo l’incidente probatorio, il pm deciderà se chiedere o meno il rinvio a giudizio per il 34enne africano, difeso dall’avvocato Antonio Savio di Pavia. Se l’uomo dovesse essere condannato, rischierebbe una pena dai sei ai 12anni. Non sono noti altri dettagli, comprese le modalità con le quali gli abusi sono stati scoperti e denunciati all’autorità giudiziaria. Molti aspetti verranno chiariti grazie all’ascolto della testimonianza della 16enne che avrebbe subito le violenze. 

di Matteo Miglietta