Gerenzago, (Pavia) 29 dicembre 2013 - Disoccupato, non riesce più a pagare il mutuo del suo appartamento e gli viene pignorato dalla banca. Vorrebbe concorrere a un bando per l’assegnazione di alloggi di edilizia pubblica, ma non può perché è proprietario di una casa che presto potrebbe non avere più. Quella di Vincenzo Alessandrino, 52 anni, è un’emblematica storia di questi anni di crisi economica.

Quando sono cominciati i suoi problemi?
«Nel 2009 quando lavoravo con un regolare contratto a tempo inderminato avevo acquistato un appartamento di 45 metri quadrati sottoscrivendo un mutuo da 600 euro al mese. Poi ho cambiato e ho cominciato ad avere contratti a termine con la municipalizzata di Melegnano, finché non sono stato lasciato a casa perché hanno preferito assumere altri. Così ho chiesto una sospensione del mutuo, poi nel 2010 ho cominciato a lavorare con contratti interinali per Asm e ho ripreso a pagare. Il problema è che avevo sempre contratti brevi, quindi o pagavo le utenze e mangiavo o pagavo il mutuo. In tre anni ho lavorato otto mesi».

Che lavoro faceva?
«Guidavo i camion compattatori. Da 30 anni guido i camion e dal 2005 sono nel settore dell’igiene ambientale. Ho una lunga esperienza e non ha mai fatto un incidente. Però nella graduatoria per le assunzioni sono nono. Davanti a me ci sono persone che hanno meno esperienza e meno titoli. L’ho fatto notare alla società interinale per la quale lavoravo, sottolineando che per un’assunzione avrebbe dovuto anche essere preferito chi lavorava in azienda. Non sono più stato chiamato».

E adesso che cosa fa?
«Sono a casa, perché non riesco a trovare un altro posto. Non ho più neppure l’indennità di disoccupazione. Mi aiutano i miei familiari».

Lei è sposato?
«No, sono single, ma ho delle spese. Per esempio devo avere un’auto per andare a lavorare».

E la casa?
«Ad aprile mi è arrivato un atto di precetto dalla banca che vorrebbe le restituissi 126mila euro. In agosto poi si è passati al pignoramento. L’alloggio andrà all’asta, ma non posso sperare di avere una casa popolare perché sono proprietario. Prima devo aspettare di finire sotto un ponte».

manuela.marziani@ilgiorno.net