Pavia, 5 settembre 2013 - Da ieri anche Papa Francesco è «no-slot». La delegazione composta da 16 attivisti pavesi e lodigiani che è stata invitata in piazza San Pietro, infatti, gli ha consegnato una maglietta con l’ormai famosa slot machine sbarrata, insieme a una relazione sulla presenza del gioco d’azzardo in Lombardia e una lettera dei ragazzi che si trovano in comunità. «Il pontefice - ha detto Simone Feder della Casa del giovane, mentre tornava da Roma - ha citato la nostra presenza, ma ieri non ha potuto concentrarsi su di noi: il dramma che sta vivendo la Siria è molto più importante. Comunque sappiamo che ci incoraggia ad andare avanti nella nostra missione».

Al Santo Padre i «no-slot» avevano scritto il 5 giugno. Qualche tempo dopo era arrivata una prima lettera dal Vaticano nella quale il pontefice chiedeva di pregare per lui e li incitava a continuare a combattere contro un fenomeno dilagante. Successivamente il gruppo è stato invitato in Vaticano. «Abbiamo accettato al volo - ha aggiunto Feder - ed è stata un’emozione enorme. Speriamo che anche i politici ascoltino la sua voce e le sue parole contro la piaga dell’azzardo. Con la benedizione del Santo Padre, da oggi potremo far nascere il gruppo “no-slot 2.0”».

Manuela Marziani
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