di Stefano Zanette

Zeme, 24 giugno 2013 - «Spesso le aziende private e anche gli enti locali omettono di assumere le persone disabili, ritenendo che siano dei pesi e degli ingombri per le aziende stesse». È la situazione denunciata da un 54enne, disabile al 46%, residente a Zeme, che ha scritto a Il Giorno e chiede l’anonimato. Disoccupato dal luglio del 2010, vive con la moglie e due figli. E non è riuscito a trovare un lavoro nonostante gli incentivi, di oltre un milione di euro (1.386.016,98), stanziati dalla Provincia di Pavia per il “piano provinciale disabili 2012”, presentato lo scorso dicembre dall’assessore con delega sia ai Servizi per l’impiego che alle Politiche per la coesione sociale, Francesco Brendolise.

Risorse messe a disposizione, con avviso in scadenza il 30 giugno, sotto forma di incentivi, proprio per cercare di convincere le aziende, che ancora non adempiono agli obblighi della legge 68/99, ad assumere persone con disabilità. Al dicembre dello scorso anno erano ben 404 i posti “scoperti” in provincia, in 185 aziende inadempienti.

Ma la vicenda raccontata dal 54enne disabile di Zeme testimonia che, nonostante gli incentivi a disposizione, tante aziende continuano a non assumere persone disabili. «Dall’agosto 2012 sono iscritto al Centro per l’impiego di Vigevano — racconta il diabile —, nelle liste delle persone disabili da avviare alle posizioni scoperte in aziende private ed enti locali. Nel marzo 2013, da parte della Provincia, sono stato messo a carico del Comune di Vigevano, settore Sil (Servizio inserimento lavorativo), dopo vari incontri e colloqui tenuti nel Centro per l’impiego, ma con il risultato che allo stato attuale non ho ricevuto alcun tipo di offerte di lavoro».

Ha provato anche a sostenere un colloquio con un’azienda con stabilimento in Parona, che risulterebbe scoperta di ben 10 unità lavorative di persone disabili, ma senza ottenere il lavoro. «Ho saputo che quell’azienda — racconta il disabile — aveva presentato domanda per ottenere l’esonero alle assunzioni obbligatorie di persone disabili, preferendo versare ogni mese una irrisoria somma di denaro (10-30 euro)». La vicenda personale del disabile-disoccupato mostra tutti i limiti di una legge che riesce a essere “aggirata” da molti, sia aziende private che enti pubblici.

«Sarebbe auspicabile — chiede — che le pratiche delle assunzioni delle persone disabili tornassero sotto la competenza del ministero del Lavoro, poché in questi anni gli uffici provinciali del lavoro si sono resi inadeguati a seguire e inserire le persone disabili». I controlli non spettano alla Provincia, ma alla Direzione territoriale del lavoro, con la quale la Provincia ha però sottoscritto una convenzione e ha iniziato a mandare, nel gennaio 2012, le prime lettere alle aziende inadempienti, sollecitandole a mettersi in regola con la legge usufruendo gli incentivi a disposizione.

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