Montecalvo Versiggia, 30 aprile 2013 - «<Non sono stato io». Continua a respingere ogni accusa Costantin Scarlat, 34 anni, il giovane romeno accusato di aver ucciso Alma Pecorara.

Dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere, subito dopo il fermo, domenica pomeriggio interrogato a lungo nel carcere di Voghera, dal sostituto procuratore Ilaria Perinu, ha continuato a negare ogni responsabilità. «Ha collaborato, rispondendo ad ogni domanda che il Pubblico Ministero gli rivolgeva ma, con una tranquillità che ha sorpreso un pò tutti, ha continuato a respingere l’accusa di omicidio». A parlare è l’avvocato Annarita Baldino del Foro di Voghera, nominata prima d’ufficio e poi di fiducia, a difesa di  Scarlat. «Lui dà una sua versione. Descrive la sua giornata, cerca di dare degli alibi. Non nega di essersi recato presso l’abitazione della donna, di averla cercata e di aver parlato con il vicino. Così come dice di essersene andato», racconta l’avvocato. Costantin Scarlat non ha neppure negato di vantare un credito dall’anziana donna, che avrebbe riferito non essere di soli 150 euro ma un pò più consistente, anche se non di molto. 

«A questo punto saranno determinanti i risultati delle perizie», ha aggiunto la legale. Determinante, infatti, sarà l’esame delle impronte impresse sul coltello abbandonato accanto al cadavere della donna. Così come altre impronte di scarpe rilevate in casa e quella lasciata sull’interruttore della luce del bagno. Incaricato di questa delicata ulteriore fase di indagine, è stato nominato il genetista Giorgio Portera. Nel frattempo, questa mattina, scaduti i tempi di legge, il Gip dovrà pronunciarsi sulla convalida del fermo.

E sempre questa mattina, a Montecalvo Versiggia, sarà il momento del dolore per l’ultimo saluto ad Alma Pecorara, da tutti conosciuta con il nome di Rosanna. Il feretro dell’anziana, è stato traslato nel tardo pomeriggio di ieri nella chiesa del piccolo centro collinare dove, alle 10, si tetengoni i funerli.

L'anziana donna è stata trovata mercoledì mattina, esanime a terra e in una pozza di sangue, al primo piano della sua abitazione, dal figlio Andrea Castaldi. Uccisa da una profonda ferita al volto e al collo. Era stato uno degli inquilini che abitano nella casa accanto a quella di Alma Pecorara, in località Piane di Montecalvo Versiggia, a dare l’allarme. «Doveva accompagnare mia moglie per un colloquio di lavoro. Ho cercato di sbirciare intorno alla casa ma niente, solo il cane che, vicino alla porta, aspettava che qualcuno gli aprisse», ha raccontato Tuorica Tenase, romeno. All’arrivo del figlio i due hanno preso una scala a pioli e hanno raggiunto una finestra del bagno. Poi la tragica scoperta e le indagini fino al fermo di Scarlat, incastrato, tra l’altro, dalle telecamere di sicurezza del comune.

di Pierangela Ravizza