di Pierangela Ravizza
Broni, 23 aprile 2013 - Svegliato in piena notte da tre banditi armati e mascherati che l’hanno derubato di due casseforti a muro. Ingenti i danni, quantificati in circa centomila euro, compresi quelli strutturali. L’inquietante episodio è accaduto nel centro del paese, in via Mazzini, al 50, sede della storica “tenuta Barbacarlo”, produttrice dell’omonimo, unico e pregiato vino rosso. Vittima, il commendator Lino Maga, 82 anni, notissimo vignaiolo. Decine di minuti di terrore, vissuti in balia di un malvivente armato di pistola e coltello. Contemporaneamente, altri due banditi, a suon di picconate, cercavano di impossessarsi dei due forzieri. «E’ andata bene, ciò che è accaduto è agghiacciante. Fortunatamente nostro padre ha retto abbastanza, anche se terribilmente sotto choc: siamo tutti molto provati» racconta Gabriella, la figlia.
Lino Maga, dormiva al primo piano, nella sua abitazione: una parte del più ampio edificio che ospita la storica azienda vitivinicola, datata 1886. «Verso le due è stato svegliato di soprassalto dalla luce accecante di una pila, che gli puntava dritta agli occhi. Si è trovato davanti tre individui con il volto coperto da passamontagna e armati. Uno solo parlava: in italiano. Gli altri due, ci ha riferito, non hanno mai aperto bocca». L’imprenditorem spiega la figlia, è stato costretto a rimanere seduto sul letto, senza muoversi, neppure per andare in bagno e spintonato al minimo accenno di movimento.
Obbligato ad assistere alla devastante ricerca delle due casseforti sempre sotto la minaccia della pistola. Una è stata scardinata nella medesima stanza, l’altra in una attigua. Entrambe, letteralmente smurate a colpi di piccone e di mazze. Alla fine si sono fatti anche dare le chiavi della Panda dell’anziano, dove hanno caricato tutto ma poi ne hanno usata un’altra. Maga nonostante tutto, ha trovato subito la forza di avvertire i figli e il 112. Accompagnato al Pronto soccorso dell’ospedale di Stradella, dopo alcuni accertamenti clinici è stato subito dimesso: illeso dal punto di vista clinico, secondo il referto. Più difficili da curare le ferite psicologiche.
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