Pavia,19 ottobre 2012 - Da due giorni vivono attaccati al telefono papà Ulisse e mamma Rita. Chiamate ne arrivano tante, ma di Cecilia nessuna traccia. E proprio oggi i due genitori Ulisse e Rita, come i fratelli Pietro e Giovanni, vorrebbero poter parlare con la figlia di 25 anni per farle gli auguri. È il suo compleanno, ma della studentessa da martedì sera non si sa più nulla. Gli amici l’hanno lasciata sotto casa attorno a mezzanotte e poi sembra essere sparita nel nulla. Il suo cellulare è rimasto a casa insieme al bancomat, ai documenti e a tutti i vestiti. È stata la coinquilina di Cecilia a trovare al suo rientro, mercoledì mattina, non l’amica ma tre biglietti con scritto: «Non posso stare qui in Europa. Ho conosciuto una persona in treno. Non cercate tracce nel cellulare perché non ne troverete».


Subito gli amici hanno avvisato i genitori e si sono messi a cercare la studentessa in Farmacia a Pavia. Hanno scoperto, però, che dopo aver trascorso il week-end ad Abbiategrasso come faceva abitualmente, lunedì aveva salutato i genitori con un bacio ed era arrivata a Pavia in auto insieme a un collaboratore della madre lunedì sera. Martedì mattina, poi, la ragazza è stata in università dove seguiva nuovamente i corsi.
La sera è uscita a cena e poi si è come volatizzata.
 

È davvero fuggita con qualcuno? La famiglia lo spera, anche perché ha scoperto che la ragazza aveva un secondo cellulare, di cui nessuno conosceva l’esistenza. Lo aveva scoperto la figlia di 5 anni di un’amica ed è stato poi in qualche modo confermato dalla coinquilina che alle 2 della notte tra lunedì e martedì era stata svegliata dal suono del citofono. In camera sua Cecilia non c’era e il cellulare era sul letto. La ragazza, però, stava parlando con una persona dietro la porta e non c’era nessuno.
 

«Sono entrata, ce l’ho fatta», diceva. Di fronte alle domande dell’amica Cecilia aveva risposto di essere scesa a prendere una boccata d’aria perché non si sentiva molto bene. Alla luce di quanto accaduto, però, il sospetto è che avesse incontrato qualcuno, con il quale magari stava pianificando una fuga. «Lo speriamo — conferma il padre Ulisse — anche se siamo preoccupati perché non è da nostra figlia non comunicare con noi, ma non è da lei neppure una tale perizia nell’occultare tutti i passi verso una fuga». Dopo alcune difficoltà nello studio, Cecilia aveva confermato ai genitori di voler terminare il corso e stava anche raccogliendo informazioni sul tirocinio che avrebbe dovuto seguire.


Intanto, socievole e curiosa del mondo, non perdeva occasione per scambiare quattro chiacchiere con chiunque incontrasse. E forse con una di queste conoscenze si è allontanata. «Vogliamo solo sapere se stai bene», le mandano a dire i genitori, nella speranza di ricevere una risposta. 

di Manuela Marziani