Broni, 10 aprile 2012 - L'amianto fa paura: lo dicono i circa mille morti (ultima stima) registrati a Broni e dintorni negli ultimi dieci anni a causa del mesioteloma pleurico, malattia che non perdona e che si contrae respirando o entrando a contatto con fibre amianto. Ma fa talmente paura che, spesso, c’è anche chi non segnala la presenza di questo materiale e non si sa ancora, quanto e dove ci sarebbe da intervenire con bonifiche mirate. «È mia precisa volontà, contribuendo all’approvazione della nuova legge sul piano regionale amianto Lombardia, affrontare questa situazione di vera emergenza — sottolinea, ad esempio, il consigliere regionale Giuseppe Villani (Pd) — così come viene rappresentata da alcune indagini, peraltro ritenute sottostimate, che quantificano in più di 3,5 milioni di tonnellate la presenza di amianto in Lombardia».
 

Qualcosa di enorme che rischia di diventare anche apocalittico per le conseguenze in tema di salute. Ma non è facile intervenire con bonifiche mirate. Ad esempio il censimento “fai da te” ovvero con autodenuncia di chi si ritrova con edifici di proprietà e con presenza di amianto, ha prodotto, pur non comportando alcun obbligo, un risultato diametralmente opposto fra Broni, epicentro del problema che, tuttavia, non si ferma ai confini di questo comune e Stradella che, rispetto a Broni, dista pochissimi chilometri. A Broni le autodenunce sono state più di 300, a Stradella meno di 40. Ignoranza e paura: smaltire un metro quadrato di amianto può costare ai 10 ai 15 euro.

 Il conto, per smaltire un tetto di una villetta indipendente, è presto fatto: dai 1.500 ai 2.000 euro. Per questo il gruppo del Pd in Consiglio regionale insiste: «finanziamenti agevolati a comuni e privati, favorendo la sostituzione di coperture in eternit o comunque contenenti amianto con coperture dotate di pannelli solari e fotovoltaici».La proposta, articolata, in più punti è stata sottoscritta dai consiglieri regionali del Pd, Giuseppe Villani, Arianna Caviccchioli, Giuseppe Civati, Angelo Costanzo e Giambattista Ferrari. E, sempre in tema di smaltimento e bonifica dell’amianto, a Broni, anche gli ambientalisti sono divisi: c’è chi sostiene la proposta di una discarica e chi, come l’associazione Avani, punta ad un inertizzatore. Di certo, tutti, ritengono che non ci sia più tempo da perdere.

di Pierangela Ravizza