Inverno e Monteleone, 29 febbraio 2012 - Due ordinanze di custodia cautelare per violenza sessuale aggravata e continuata su minore: sono state notificate ieri mattina dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Stradella e della Stazione di Corteolona, rispettivamente a un ambulante fruttivendolo di 46 anni, Sebastiano Margarone, residente a Santa Cristina e Bissone, e a una guardia giurata di 57 anni, Angelo Cremascoli, residente a Inverno e Monteleone. Secondo l’accusa, i due avrebbero, ciascuno in situazioni e momenti diversi, abusato di una ragazzina disabile affetta da ritardo mentale di soli 11 anni, di Inverno e Monteleone.

Un provvedimento restrittivo emesso a conclusione di un’indagine, coordinata dal magistrato Paolo Mazza della Procura di Pavia e condotta dai carabinieri di Stradella, guidati dal capitano Francesco Spera. Una lunga e delicata inchiesta, iniziata un anno fa e che l’estate scorsa aveva già portato all’arresto, con la medesima accusa di violenza sessuale su minore, i pensionati Luciano Finotti, 63 anni, e Berengario Borromeo, 74 anni, entrambi residenti a Inverno e Monteleone.

Un orrore andato avanti per mesi, dove ciascuno degli accusati, approfittando del suo stato di disabilità, avrebbe più o meno approfittato della ragazzina in circostanze diverse. Decine e decine di intercettazioni ambientali e telefoniche dai contenuti inequivocabili, secondo gli inquirenti. A incastrare sia l’ambulante che la guardia giurata, alcuni incontri, documentati dai carabinieri, supportati da lunghi colloqui telefonici.

Secondo alcune indiscrezioni, l’ambulante durante le varie soste in zona, attirava l’attenzione della ragazzina, finendo poi per appartarsi. Cremascoli, invece, l’avrebbe incontrata direttamente a casa. Dagli elementi acquisiti dagli inquirenti, i due - separatamente - avrebbero avuto incontri “intimi” con la giovane. A dare il via alle indagini, a gennaio dell’anno scorso, una frase pronunciata dal fratellino della presunta vittima che nella sua ingenuità, rivolgendosi all’assistente sociale, aveva indicato in uno dei due pensionati il fidanzato della sorella. Un’affermazione che aveva subito messo in allarme l’educatrice, che si è rivolta ai carabinieri di Stradella.

Sono così iniziati una serie di pedinamenti che avrebbero prima accertato i frequenti contatti con Finotti. L’anziano, approfittando dell’assenza dei genitori impegnati nel lavoro nei campi, si recava spesso a casa dei due fratellini. Gli inquirenti avrebbero documentato in più occasioni la bici parcheggiata vicino a casa. In altre occasioni, sarebbe stata notata la ragazzina andare direttamente da lui. Dai telefoni sotto controllo e da microspie che i carabinieri sono riusciti a piazzare a casa sia della ragazzina che del pensionato, sarebbe poi arrivata la conferma dei toccamenti subiti dalla ragazzina costretta, in alcuni casi, a rapporti sessuali completi. Durante le intercettazioni telefoniche, nei colloqui è finito anche Berengario. Sia l’ambulante che la guardia giurata rimaranno agli arresti domiciliari in attesa di essere interrogati dal Giudice per le indagini preliminari.

di Pierangela Ravizza