Pavia, 21 novembre 2011 - Il primo malato affetto da un tumore raro, localizzato alla base della testa, ha completato la sua terapia con un fascio di protoni presso il centro di adroterapia di Pavia. A dieci anni esatti dalla progettazione e realizzazione del centro ideato dal fisico Ugo Amaldi e voluto da Umberto Veronesi, l’istituto ha raggiunto dopo anni di test sperimentali, il suo primo obiettivo.

Ad annunciarlo al congresso dei radioterapisti oncologi riuniti a Genova il professor Roberto Orecchia, direttore scientifico del Centro nazionale di adroterapia oncologica (Cnao). Il progetto dalla sua nascita e’ stato lungo e faticoso: ha ottenuto un finanziamento di 124 milioni di euro ed e’ stato realizzato ex novo grazie a contributi del ministero della salute, di policlinici universitari, della Regione Lombardia, della Cariplo, dell’istituto nazionale di fisica nucleare.
 

"Un progetto innovativo - spiega Orecchia - che si basa sull’uso terapeutico di ioni pesanti (protoni e ioni di carbonio) che possono essere efficaci non per tutti i malati ma solo per alcuni tipi di tumore: ed e’ per questo che tutti i prossimi casi saranno selezioni secondo criteri clinici stabiliti dal consiglio superiore di sanita’ e da un comitato scientifico ed etico. La struttura non vuole diventare un centro della speranza ma un centro specializzato, collegato con le radioterapie oncologiche regionali che invieranno casi particolari".

Una struttura simile è operativa in Germania ad Heidelberg con la quale il centro di Pavia collabora. Attualmente al Cnao lavorano 101 professionisti tra medici, ingegneri, fisici, informatici.