Vigevano, 9 novembre 2011 - Avrebbe dovuto ritirare del denaro da una cassa continua, ma in realtà, con un collega, si era impadronito di due buste intestate alla società di vigilanza di Pavia dei quali erano tutti dipendenti, contenenti 500 euro ciascuna. Ieri mattina il giudice monocratico del Tribunale di Vigevano, Bruna Corbo, ha condannato Paolo P., 41 anni, residente a Cura Carpignano (Pavia) alla pena di otto mesi di reclusione e 400 euro di multa per il reato di truffa. L’uomo potrà godere dei doppi benefici della sospensione condizionale e della non menzione.

 

Il fatto era avvenuto il 22 settembre di sette anni fa a Parona. Perelli e il collega Valter R., 53 anni di Sannazzaro, che aveva patteggiato una pena di un mese e 17 giorni di reclusione e 34 euro di multa con i benefici di legge, avevano tagliato sul fondo uno dei sacchi-marsupio che si chiudono ermeticamente, richiudendolo poi con della colla. La manomissione era stata scoperta lo stesso giorno, nella sede della Safe di Pavia.

 

L’amministratore aveva convocato separatamente le guardie, compresa una terza poi risultata estranea ai fatti, e presto aveva appurato come erano andare realmente le cose. La ditta si è costituita parte civile: il giudice ha stabilito un risarcimento di 750 euro oltre alla liquidazione delle spese di parte civile, quantificate in 4mila euro.