Vigevano, 3 novembre 2011 - Non ce l’ha fatta Gabriele Follador, l’operaio di 26 anni di Castello d’Agogna, rimasto vittima di un incidente sul lavoro avvenuto il 18 ottobre all’inceneritore di Vercelli. Il giovane è spirato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Maggiore di Novara dove era stato ricoverato subito dopo l’infortunio e dove è rimasto per oltre due settimane senza riprendere conoscenza. Follador, originario di Castello d’Agogna, dove ha sempre abitato, aveva studiato all’istituto “Roncalli” di Vigevano per poi diplomarsi in elettronica. Nel suo paese d’origine, dove la tradizione dell’hockey su prato è radicatissima (la squadra locale milita in serie A e in passato si è fregiata anche dello scudetto), per alcune stagione si era dedicato all’attività sportiva.

 


L'incidente che gli è costato la vita era avvenuto appena pochi giorni dopo l’inizio della sua attività lavorativa presso una ditta che aveva in appalto alcuni interventi all’interno del perimetro dell’inceneritore di Vercelli. Quella mattina Follador era intento a rimuovere con una scopa i residui di acqua utilizzati solo poche ore prima per domare un piccolo incendio. Camminando all’indietro, così era stato ricostruito subito dopo i fatti, non si era avveduto di una botola rimasta accidentalmente aperta. Da lì era caduto nel vuoto da un’altezza di almeno tre-quattro metri, battendo violentemente la testa al suolo. Ai medici del 118 che erano stati allertati pochi minuti dopo l’accaduto, il suo quadro clinico era parso subito molto grave.

 


Ricoverato un primo momento
al pronto soccorso dell’ospedale di Vercelli, dove era stato stabilizzato, il giovane operaio lomellino era stato trasferito poche ore dopo nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale Maggiore di Novara, una struttura meglio attrezzata per fare fronte a questa particolare tipologia di emergenza.
Gabriele Follador era stato in seguito sottoposto ad un intervento chirurgico con l’obiettivo di ridurre i danni provocati dalla caduta, ma da subito la situazione si era manifestata in tutta la sua gravità ed i medici che lo avevano in cura si erano riservati la prognosi. Lo sfortunato operaio di Castello d’Agogna è rimasto tra la vita e la morte per quasi due settimane, nel corso delle quali non ha mai ripreso conoscenza. Ieri il decesso. La data dei funerali non è stata ancora fissata.