Pavia, 24 luglio 2011 - Sono oltre 1.800 i contratti falsi, con firma contraffatta o con mancata firma, attivati nei primi sette mesi di quest’anno dai venditori di energia elettrica e gas. Risultano falsi nel Pavese (o non firmati) almeno il 25% dei contratti del mercato libero attivati dai venditori delle varie società e tale percentuale supera la stima nazionale che attesta al 20%.

Lo rivela un’indagine della Federconsumatori in base alla quale il peso economico di questa operazione nel Pavese è di 108mila euro che grava sui consumatori vittime di questa scorretta attività condotta da venditori poco affidabili e società spregiudicate che non controllano in alcun modo la veridicità del lavoro svolto dai promotori.

«Le pratiche commerciali scorrette sono all’ordine del giorno — accusa il presidente della Federconsumatori, Mario Spadini — e sono migliaia le segnalazioni di pavesi indignati per le telefonate o la visita di pseudo venditori di gas e elettricità che si spacciano per controllori di Enel al fine di carpirti i dati per una sostituzione di contratto. Promettono di tutto, annunciano risparmi favolosi, anche se non abbiamo ancora visto un solo cliente che abbia risparmiato alcun centesimo su una fornitura del mercato libero, ma abbiamo visto molti di casi che hanno dovuto pagare più». I risparmi spesso sono effimeri e vengono applicati unicamente a una delle componenti tariffarie, sia per il gas che per l’elettricità. Gli sconti di pochi centesimi, di solito, scompaiono dopo qualche mese.

«L'autorità per l’energia elettrica e il gas — aggiunge Spadini — parteggia spudoratamente per le società che fanno ciò che vogliono e conducono vere campagne di disinformazione in nome del libero mercato. Non vuole stabilire norme coercitive per le società imponendo loro di correggere gli errori e avvalla invece, di fatto, i contratti telefonici senza firma e contraffatti. Se una società attiva un contratto senza la firma è il consumatore che deve sbrigare per ripristinare la situazione pregressa e ciò significa una spesa media 60 euro fra bolli, raccomandate e perdite di tempo. È ora che le nostre autorità si muovano a difesa degli interessi dei consumatori e che le istituzioni - Comuni in testa - facciano sentire la loro voce. Speriamo escano dal letargo per scendere in difesa dei cittadini».