Ferrera Erbognone, 16 luglio 2011 - Prima presentazione ufficiale del progetto discarica di cemento-amianto. E prime perplessità messe sul tavolo. A mostrarle, è stata la Provincia che ha presenziato alla conferenza di servizi organizzata in Regione per discutere della possibile realizzazione di un impianto di smaltimento in Lomellina. Di fronte all’illustrazione di come si vorrebbe realizzare la discarica, l’assessore provinciale all’Ambiente Alberto Lasagna, con l’ausilio dei suoi tecnici, ha sottolineato come ancora sul territorio pavese non sia stato completato il censimento dell’amianto e le perplessità che alla luce del progetto esistono sulla tutela della falda in base ai regolamenti provinciali.

 

«Inoltre — ha aggiunto l’amministratore di Piazza Italia — da un punto di vista politico siamo contrari». Troppi gli impianti che si stanno realizzando in Lomellina e “alcuni anche poco virtuosi”, come ricorda l’assessore. Quando poi in provincia di Pavia si parla di amianto, le paure non mancano. «Per forza — ha proseguito Lasagna —. Broni si trova sul nostro territorio e Casale Monferrato al confine. È normale che parlare di discarica di amianto incuta terrore». Anche per questo motivo la Rete delle associazioni e dei comitati per la salvaguardia della salute e la tutela del territorio avrebbe voluto che venissero prese in considerazione altre soluzioni.

 

«Sono soluzioni che vanno approfondite e industrializzate — ha detto l’assessore — perché se ne conosce ancora poco. Sicuramente il sito individuato per realizzarvi una discarica di cemento-amianto non è il più idoneo, a causa di alcune criticità. Si trova di fronte alla raffineria più grande d’Europa, vicino alla centrale termoelettrica e a un impianto di azoto liquido». Secondo gli esponenti della Rete poi, sarebbe anche troppo vicino alle abitazioni e in un territorio vocato all’agricoltura. Senza contare che il progetto, presentato il 6 giugno, è arrivato subito in conferenza dei servizi. “Troppo presto” stando alle associazioni che tutelano la salute e il territorio, che temono la fretta possa rivelarsi una cattiva consigliera.

 

«Ho avuto anch’io l’impressione che il progetto sia stato redatto di corsa — ha commentato Alberto Lasagna —. Anche per questo motivo abbiamo non abbiamo taciuto le nostre perplessità, ma la Provincia può giusto esprimere un parere, è la Regione che rilascia le autorizzazioni necessarie». Quindi il Pirellone potrebbe anche decidere di permettere la realizzazione dell’impianto anche se Piazza Italia e i Comuni di Ferrera, Scaldasole e Sannazzaro, presenti alla conferenza, dovessero esprimersi negativamente. «Di certo — ha concluso l’assessore — non faremo sconti, di fronte a qualunque segnalazione dovesse pervenirci». E la conferenza dei servizi si riaggiornerà per proseguire l’iter.