La Versa, tramontati gli "americani" adesso spunta la cordata bresciana

Il futuro della cantina La Versa si sposta da Verona con “collaborazioni” americane (ipotesi estativa, ormai tramontata) a Brescia? Da qui spunta infatti la cordata che sarebbe pronta rilevare il colosso della vitivinicoltura oltrepadana precipitato in una grave crisi finanziaria di Fabrizio Lucidi e Pierangela Ravizza

Cantine La Versa

Cantine La Versa

Il presidente della cantina La Versa, Dino Alberto Scarabelli, non fa nomi: «C’è un progetto che ha avuto un primo ok dai soci, andremo avanti su questa strada. Si tratta di una cordata con più industriali e imprenditori. Dobbiamo capire se si andrà verso la costituzione di una newco (nuova società) o se ci sarà un intervento diretto dei possibili partner». Ottimismo che, nell’attesa che il progetto venga definito e portato in assemblea, sarebbe condiviso da una parte di soci, meno da altri. Potrebbe così ripetersi il copione già visto di recente, anche se l’unica proposta arrivata in assemblea era quella del possibile accordo con la cantina “Terre d’Oltrepò” di Broni ed è stata bocciata. «Il rischio — afferma, trincerandosi dietro l’anonimato, uno dei soci — è che sia a repentaglio il “tesoretto” dell’azienda, le scorte di spumante millesimato».

Valore? Circa 5 milioni di euro. Il socio anonimo dubita che sia una soluzione conveniente accettare un’iniezione di capitale fresco a un valore inferiore dei 5 milioni. Meglio - secondo quest’ultima tesi - passare attraverso la fase di concordato preventivo per poi avviare un piano di rilancio. Opinioni a confronto che possono tramutarsi in uno scontro. Ma il tempo stringe: l’assemblea per l’approvazione del bilancio 2014, con l’annunciata maxi perdita e la riduzione del capitale sociale di oltre un terzo, è in calendario a dicembre. Per le trattative c’è tempo, massimo, qualche settimana ancora.