Omicidio di Motta Visconti, parte il processo a Claudio Lissi: "Finta volontà sucida"

Questa mattina, davanti al gup Luisella Perulli, si è tenuta la discussione delle consulenza psichiatriche. L'udienza è stata rinviata al 18 gennaio, in quell'occasione Lissi sarà presente in aula

Carlo Lissi, l’uomo che ha ucciso la moglie Maria Cristina Omes (sopra) insieme ai figli Giulia di 5 anni e Gabriele  di un anno  e 8 mesi  il 14 giugno 2014  a Motta Visconti

Carlo Lissi, l’uomo che ha ucciso la moglie Maria Cristina Omes (sopra) insieme ai figli Giulia di 5 anni e Gabriele di un anno e 8 mesi il 14 giugno 2014 a Motta Visconti

Pavia, 6 ottobre 2015 -  Questa mattina, alle 9.30, è iniziato il processo a Claudio Lissi, reo confesso della strage di Motta Visconti, avvenuta il 14 giugno dell'anno scorso. Lissi ha ucciso la moglie Maria Cristina Omes e i figli Giulia, 5 anni e mezzo, e Gabriele, 20 mesi.  Davanti al gup Luisella Perulli, si è tenuta la discussione delle consulenza psichiatriche. L'udienza è stata rinviata al 18 gennaio, in quell'occasione Lissi sarà presente in aula.

"FINTA VOLONTA' SUICIDA" - "Nessun pentimento e la simulazione di una grande angoscia". A raccontare il contenuto della perizia su Carlo Lissi, che uccise la moglie e i due figli a Motta Visconti ( Pavia) è uno dei legali di parte civile, Domenico Musicco, al termine dell'udienza davanti al gup di Pavia. "Secondo il perito - ha detto Musicco - l'imputato Carlo Lissi ha premeditato il delitto, poi ha architettato la messinscena della rapina e anche adesso non mostra segni di sincero pentimento. Lui ha spesso dichiarato intenzioni suicide, secondo il perito questo atteggiamento farebbe parte di un quadro difensivo". "Noi punteremo alla pena massima, l'ergastolo", ha spiegato il legale che assiste Giuseppina Radaelli, madre e nonna delle vittime della strage di Motta Visconti. Nel corso dell'udienza di stamattina a Pavia, è stata illustrata al gup la perizia psichiatrica secondo la quale "è stata accertata la piena capacità di intendere e di stare a giudizio dell'imputato". Secondo il perito, "Lissi non mostra pentimento e avrebbe simulato l'intenzionalità di suicidarsi, in un'ottica difensiva", ha commentato Massimo Adriatici, legale del fratello della vittima, Fulvio Omes. Corrado Limentani che assiste invece Lissi ha sottolineato "il travaglio interiore che sta vivendo, è angosciato e ha spesso crisi di pianto"L'udienza è stata rinviata al 18 gennaio, in quell'occasione Lissi sarà presente in aula.

MADRE VITTIMA: "ERGASTOLO PER LISSI" - "Ha fatto una cosa orrenda, deve rimanere in carcere a vita. Voglio giustizia, mi batterò affinché ottenga l'ergastolo". Così ha parlato dell'imputato Carlo Lissi, Giuseppina Radaelli, madre di Maria Cristina Omes e nonna di Giulia e Gabriele, le tre vittime della strage di Motta Visconti al termine dell'udienza in cui si è discussa la perizia psichiatrica sull'imputato.