Monza, 21 febbraio 2014 - In tutti questi anni è stato il volto infaticabile della base del Pd. Prima che mamma di Pippo Civati, deputato monzese e voce critica nei confronti della linea incarnata dal segretario e premier incaricato Matteo Renzi, la signora Rossana è sempre stata soprattutto una militante. Una figuretta smilza e arzilla, capelli corti brizzolati e piglio deciso, sempre in prima linea nei banchetti, nelle raccolte di firme o nei volantinaggi. Mai un incarico, ma tanta militanza, ore al freddo e scarpe consumate. C’era lei ai seggi delle primarie per la segreteria nazionale, a consegnare la scheda al figlio candidato, primo e unico momento di notorietà.

Mercoledì ha detto basta. Nell’ultima assemblea cittadina del partito a Monza ha annunciato l’intenzione di non rinnovare la tessera per il nuovo anno. Un passo indietro che potrebbe preludere a scelte analoghe da parte del figlio? Mamma Rossana è sempre stata la prima tifosa di Pippo e in queste ore stanno circolando tutte le ipotesi, viste le dure critiche espresse da Pippo Civati rispetto agli sviluppi della politica nazionale del Pd. Ancora in dubbio è il voto di fiducia a Renzi dei civatiani e di conseguenza l’eventuale permanenza dei «ribelli» nel partito.

L’interessata non commenta, ma la sua scelta non sembrerebbe concordata. Così assicura il figlio. «Non sapevo della decisione di mia mamma - ha detto ieri -. Posso solo dire che c’è molta amarezza proprio nelle persone più appassionate...». Quanto a lui, sono ore decisive. «La mia contrarietà è totale, ma se non dovessi votare la fiducia sarei nelle condizioni di andarmene - spiega -. E non mi sembra una grande idea, al momento». Partita ancora aperta dunque, anche se una segnale distensivo lo manda un’altra brianzola, la senatrice di Desio Lucrezia Ricchiuti, vicina a Civati. «Voteremo la fiducia - ha detto in un’intervista - altrimenti dovremmo uscire dal partito».

di Monica Guzzi