Monza, 17 febbraio 2014 - Pippo Civati, il ribelle in un Pd targato Matteo Renzi, non fa sconti. E punta il dito prima di tutto sul flop delle primarie regionali. «È colpa del segretario. Come si fa a non spendere nemmeno una parola per promuovere questo appuntamento?».

Renzi è impegnato in ben altre faccende, deve capirlo...
«Ah già, lui va veloce. Ormai siamo il partito della Tav che non ha nemmeno il tempo di farmi una telefonata».

E, quindi, che fa: la scissione?
«Macché scissione. Me ne vado via da solo».

Va da Sel?
«Macché Sel, da Sol. Anzi dirò di più: ho anche parlato con la mia compagna e sto pensando di dimettermi dal Parlamento».

Quindi sa già di non votare la fiducia al governo Renzi?
«Ora come ora sono più propenso a votare no. Se il leader Pd non cambia schema come si fa? In direzione si è votato un documento in cui si è detto di sì a un governo Renzi anche con la stessa maggioranza, quindi con Alfano. Mi sembra di sognare».

Cuperlo e i suoi, però, stanno preparando un documento per ‘spostare’asinistra il programma di Renzi...
«Ce lo vedo bene Cuperlo a scrivere il programma con Alfano! Il bello è che poi la cosiddetta minoranza si meraviglia che Vendola dica no al governo Renzi. Ma come si fa? Il Pd alle elezioni era alleato con Sel, forse se ne sono dimenticati».

Può sempre creare il Nuovo centrosinistra.
«Sì con una decina di senatori del Pd, Sel e qualche grillino. Se Renzi si convincesse a cambiare maggioranza, si potrebbe fare un’alleanza di governo e fare ciò che Alfano ha fatto mollando Berlusconi. In ogni caso, se anche non la fondo io la ‘nuova sinistra’, con un altro governo non scelto dai cittadini i delusi del Pd si organizzeranno».

Renzi dice che durerà fino al 2018...
«Lo sanno tutti che non è vero. L’ha fatto solo per rassicurare i parlamentari».

Magari Renzi la chiama per un ministero...
«Non entrerei mai in un governo che non voterei».

di Rosalba Carbutti