Monza, 30 giugno 2014 - Condanne da due a cinque anni: ecco le richieste formulate questa mattina dai pm monzesi, al termine della requisitoria del processo che vede imputati per disastro ecologico doloso e
falso in atto pubblico i cugini Rinaldo e Giuseppe Tagliabue,
titolari della ex raffineria dove, nella notte del 22 febbraio 2010, furono aperti serbatoi di carburante e oli combustibili, di cui 2400 tonnellate finirono nel fiume Lambro, fino ad arrivare al mare.

L'accusa ha chiesto cinque anni di carcere per i due cugini, tre anni di reclusione per il direttore dello stabilimento della Lombarda petroli Vincenzo Castagnoli (assolto dalle accuse inerenti la gestione illecita della contabilita' aziendale) e due anni e sei mesi per il custode Giorgio Crespi, accusato di omesso controllo.