Monza, 6 maggio 2014 - "Questo libro è stato volutamente 'lasciato' incustodito affinchè qualcuno lo prendesse per leggerlo". Questo c'è scritto sul foglio inserito nei libri che da ieri si trovano su alcune sedie nei corridoi dei vari piani del Tribunale di Monza per una nuova iniziativa del dirigente amministrativa Elena Fosca Ferraro e del presidente Anna Maria Di Oreste che si ripromette di 'alleggerire' il peso della Giustizia con una buona lettura che inganni l'attesa e la tensione di chi frequenta gli uffici giudiziari.

"Chi legge il libro può riportarlo a fine lettura - continua la spiegazione dell'iniziativa del 'Tribunale letterario' - e magari lasciarne un altro al suo posto che qualcun altro prenderà per leggerlo... e per riportarlo.... e così via". Per meglio comprendere l'iniziativa i dirigenti del Tribunale di Monza invitano i lettori "a portare via il libro insieme al biglietto, che potrà essere riutilizzato per restituirlo o per allegarlo ad un altro libro da mettere a disposizione".

Non solo un invito alla lettura, quindi. Il Tribunale letterario vuole essere anche una specie di circolo culturale dove scambiarsi i libri tra persone che nel Palazzo hanno ruoli distinti e precisi ma che possono diventare tutti al pari soci nella passione per la lettura. Come spiegano il dirigente amministrativo del Tribunale di Monza Elena Fosca Ferraro e il presidente del Tribunale monzese Anna Maria Di Oreste. "Questo Tribunale è stretto nella morsa di un immenso carico di adempimenti che spesso rendono davvero pesante l'atmosfera, catalizzando l'attenzione sugli atti e sulle procedure e facendo perdere di vista che le attività sono svolte da persone con sentimenti, emozioni, hobby, magari da condividere, come, ad esempio, la lettura.

Per questo vorremmo provare ad organizzare un 'Tribunale letterario'. L'idea è quella di mettere a disposizione dei libri che, chiunque sia interessato, può liberamente prendere, leggere e anche restituire se vuole. I libri vengono lasciati qua e là sulle panche, nei corridoi, sui davanzali e contengono il biglietto con la spiegazione dell'iniziativa, che speriamo possa essere gradita e condivisa". Un'iniziativa senz'altro da apprezzare perchè ideata da addetti alla Giustizia che ogni giorno lottano con mille problemi, finanziamenti con il contagocce che a volte li obbligano a portarsi da casa persino la carta per le fotocopie, uffici angusti, lavoro fuoriorario per carenza di mezzi e personale, a favore degli utenti della Giustizia, a loro volta spesso vittima delle lungaggini e degli inceppamenti della macchina giudiziaria, nel tentativo di azzerare tutti questi problemi con un unico comune denominatore, quello dello scambio culturale.