Bernareggio, 22 aprile 2014 - Cinque anni e quattro mesi di reclusione per lesioni gravi personali, maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti della moglie separata. E' la condanna con il rito abbreviato inflitta dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Rosaria Pastore a Abdesselam Lakhriraz, operaio marocchino di 51 anni residente a Bernareggio.

L'uomo era stato fermato nell'aprile dell'anno scorso dai carabinieri. I militari erano intervenuti in un condominio allertati da alcuni vicini di casa della ex moglie di 45 anni di Abdesselam Lakhriraz, anche lei di origine marocchina. Troppo forti e disperate le urla che provenivano dall’appartamento di Bernareggio per far finta di niente.  I carabinieri avevano trovato la donna sul divano di casa, riversa in una pozza di sangue.

A scatenare la furia dell’ex marito sarebbe stata una nuova relazione che la donna avrebbe iniziato con un altro uomo da alcune settimane. Immediati i soccorsi: la donna era stata trasportata all’ospedale di Vimercate dove le erano state riscontrate numerose emorragie interne, la testa fracassata. Intanto i carabinieri avevano rintracciato l’ex compagno (dalla relazione con la donna massacrata hanno avuto tre figli, di cui due minorenni, temporaneamente affidati a un familiare), che si era rifugiato in casa di alcuni connazionali, sempre a Bernareggio.

L’uomo era stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio. Al processo con il rito abbreviato la difesa dell'imputato aveva chiesto che il reato di tentato omicidio fosse modificato in quello meno grave di lesioni perchè le botte inflitte alla donna non potevano risultare mortali e anche la scarcerazione del marocchino. Ma il pm Stefania Di Tullio ha portato al processo anche le accuse di maltrattamenti e violenza sessuale nel frattempo contestate all'imputato insieme ad una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere, chiedendo la condanna a 10 anni di reclusione. Il giudice ha inflitto al marocchino la condanna a 5 anni e 4 mesi, lasciandolo in carcere.