Monza, 18 aprile 2014 - Ben 491 euro in più per ogni impresa. È quanto, in media, dovranno pagare le aziende brianzole con il passaggio dall’abbinata Imu-Tares (Imposta municipale sugli immobili e Tributi comunali sui rifiuti e sui servizi) del 2013 all’accoppiata Imu-Tasi (Tassa sui servizi indivisibili). È quanto stimato dal’Osservatorio delle medie e piccole imprese di Confartigianato Lombardia che ha valutato l’impatto della Tasi nelle varie province.

«Prendiamo una piccola impresa “tipo” in Lombardia, con una superficie di 661 metri quadrati, se tra Imu e Tares nel 2013 pagava 3.659 euro, nel 2014 pagherà almeno altri 298 euro (+8,2%) con la Tasi ad aliquota base, e fino a 613 euro (+16,7%) con la Tasi ad aliquota massima (la Tasi sarà infatti versata in base ad aliquote che vengono stabilite dai singoli Comuni).

In Brianza si arriverà a pagare in media 491 euro in più, con una variazione di +11,9%», spiegano dall’Osservatorio. Ma non solo. L’Osservatorio ha anche fatto rilevare come, dal 2011 a oggi, ci sia stata un’escalation nella tassazione immobiliare sulle imprese che «è cresciuta in Lombardia a un ritmo medio annuo del 32,8%. Ad aver avuto la peggio sono le province di Milano e Monza, che mostrano una crescita media annua del prelievo del 36,0%, seguite da Sondrio (+32,2%) e Brescia (+31,4%)».

«Entro maggio – spiega Giovanni Barzaghi, presidente di Apa Confartigianato – i Comuni sono chiamati a definire il regolamento di applicazione con le varie entità e modalità di detrazioni, mentre entro il 16 giugno i contribuenti dovrebbero provvedere al pagamento. Il nostro auspicio è che i Comuni brianzoli evitino stangate sulle imprese, coprendo l’eventuale mancato introito tagliando sulle spese della macchina amministrativa. È una revisione dei costi che le aziende sono abituate a fare per stare sul mercato, e che ora anche la sfera pubblica deve imparare a mettere in atto».

E L’Osservatorio ha fatto anche alcuni esempi per la Lombardia: un ristorante, di 200 metri quadrati, che nel 2013 pagava 2.765 euro nel 2014 ne pagherà 482 in più; una pasticceria/panificio, di 500 mq, che nel 2013 versava 2.074 euro nel 2014 ne sborserà 361 in più; un parrucchiere/estetista, di 60 mq, che nel 2013 pagava 829 euro nel 2014 subirà un aggravio di 145 euro; un laboratorio di falegnameria, di 500 mq, che nel 2013 pagava 1.848 euro nel 2014 spenderà 190 euro in più; un’autofficina e carrozzeria, di 300 mq, che nel 2013 pagava 1.109 euro nel 2014 subirà un aggravio di 114 euro.

fabio.lombardi@ilgiorno.net