Arcore (Monza), 8 aprile 2014 - Sotto la villa San Martino sono in tanti a fare il tifo. Da sinistra a destra c’è quasi una unanimità di vedute: se Silvio Berlusconi, dopo la condanna definitiva al processo Mediaset, dovrà dedicarsi al prossimo, meglio che faccia il servizio sociale ad Arcore. L’ultima parola spetterà ai giudici del Tribunale di sorveglianza di Milano. Ma non è più un mistero che l’ex premier abbia espresso il desiderio di svolgere i 12 mesi (9 con buona condotta) di lavori socialmente utili nella sua Arcore. I suoi avvocati Franco Coppi e Niccolò Ghedini faranno di tutto per accontentarlo. Pare invece che gli assistenti sociali dell’Uepe, l’Ufficio esecuzione penale esterna, nel loro programma rieducativo abbiano indicato Milano come sede dell’impegno di volontariato di Berlusconi.

L’ora della verità è domani al Tribunale di sorveglianza, dove alle 17 si terrà l’udienza per discutere dell’affidamento in prova ai servizi sociali dell’ex premier. I giudici avranno poi 5 giorni di tempo per decidere se accogliere o meno l’istanza, fissando regole precise su orari, movimenti e attività politica. L’alternativa sono gli arresti domiciliari. Con la differenza che dopo un certo numero di ore di lavoro Berlusconi sarebbe libero di muoversi e avrebbe garantito un minimo di agibilità politica. Ad Arcore sono pronti ad accoglierlo. L’assessore ai Lavori pubblici Fausto Perego (Pd): «Ho letto da qualche parte che considera una umiliazione l’affidamento in prova. Qui da noi avrebbe una sistemazione più che dignitosa e attività utili in cui impegnarsi».

L’anno scorso anche Stefano Viganò, presidente dell’Associazione volontariato Arcore, si era detto pronto ad aprirgli le porte della più grande rete di solidarietà del paese che ha sede nella parrocchia Sant’Eustorgio, a 800 metri dalla villa San Martino: 250 persone che assistono minori, anziani, disabili e poveri: «Accogliamo tutti a braccia aperte», aveva assicurato. Ma da allora nessuno ha contattato l’associazione. Stessa cosa per i servizi sociali comunali di Largo Vela: «Non ci è arrivata alcuna richiesta dal Tribunale. Non sappiamo se lo faranno nei prossimi giorni. Anni fa ci avevano avvicinati gli assistenti sociali che lavorano per l’amministrazione penitenziaria per un affidamento in prova di un condannato in via definitiva: non se n’era fatto niente perché fu scelta un’altra sede», spiega l’assessore Valentina Del Campo.

In Forza Italia sperano che al loro leader sia garantita l’agibilità politica. E se affidamento in prova deve essere - ragionano i militanti locali del partito - meglio che sia ad Arcore: «Sarebbe positivo se impegnasse il suo tempo nei lavori socialmente utili in paese», dice Claudio Bertani, capogruppo Pdl/Fi in Consiglio, secondo cui: «La città e il presidente Berlusconi sono legati per sempre». Bertani è uno dei tanti militanti che hanno aderito alla nuova Forza Italia: «Stiamo lavorando alla nascita del club Forza Silvio. Lo apriremo dopo Pasqua». Per allora i giudici di sorveglianza di Milano avranno deciso come e dove Silvio Berlusconi dovrà scontare la sua pena.