Arcore, 15 marzo 2014 - «Non sarebbe male se Silvio Berlusconi fosse affidato dai giudici al Comune di Arcore. Gli metterei a disposizione il mio ufficio». Fausto Perego, assessore arcorese ai Lavori pubblici non lo dice tanto per dire.

Aprirebbe volentieri le porte del municipio al Cavaliere se davvero ad aprile il tribunale di sorveglianza di Milano lo affiderà in prova ai servizi sociali, con l’obbligo di impegnarsi in attività di volontariato. Perego, 63 anni, è comunista da sempre. Ma è persona dotata di grande senso pratico. E sa bene quale grande impatto mediatico avrebbe per il Comune un anno passato insieme a Silvio Berlusconi.

Per ora è solo un suo desiderio. Alimentato dal fatto che i rapporti tra l’ex premier e l’amministrazione di sinistra sono più che buoni. Il leader di Forza Italia nel 2012 ha invitato il sindaco Rosalba Colombo in villa San Martino, a due passi dal municipio. «Un gesto di cortesia. È stato un gran galantuomo», aveva detto lei dopo il caffè in casa Berlusconi.

La verità è che a Perego averlo al suo fianco per far funzionare i lavori pubblici non dispiacerebbe affatto: «La sua esperienza di grande imprenditore ci tornerebbe utile con tutti i problemi da risolvere che ci sono», ripete. Dovrà prima parlarne col sindaco e con i colleghi di giunta. E poi farlo sapere ai giudici del tribunale di sorveglianza di Milano, dove il 10 aprile si terrà l’udienza per discutere dell’affidamento in prova ai servizi sociali di Silvio Berlusconi dopo la condanna in via definitiva a 4 anni, tre dei quali coperti da indulto, per frode fiscale nel processo Mediaset.

I magistrati avranno poi 5 giorni di tempo per decidere se accogliere o meno l’istanza presentata l’11 ottobre dagli avvocati difensori Franco Coppi e Niccolò Ghedini. «Ho letto da qualche parte che considera un’umiliazione l’affidamento in prova. Qui da noi avrebbe una sistemazione più che dignitosa e attività utili in cui impegnarsi», racconta Perego all’ingresso della splendida villa Borromeo d’Adda, mostrando gli uffici del suo assessorato dove immagina possa sedersi l’ex premier.

L’unico «problema» è che Berlusconi, così si dice, preferirebbe svolgere a Roma la prova dei servizi sociali per restare più vicino ai palazzi della politica. «A me risulta - dice Perego - che nel processo Mediaset abbia eletto a suo domicilio legale villa San Martino. Dunque non è a escludere che possa scontare la pena alternativa alla detenzione proprio ad Arcore, il paese a cui è più legato. in ogni caso, spetta ai giudici del tribunale di sorveglianza decidere».

Pochi mesi fa anche Stefano Viganò, presidente dell’associazione volontariato di Arcore, si era detto pronto ad accogliere il Cavaliere nella più grande rete di solidarietà del paese: 240 persone che assistono minori, anziani, disabili e poveri. Se Silvio Berlusconi nei prossimi mesi dovrà, come ha chiesto, dedicarsi al prossimo, ad Arcore troverà tante porte aperte.
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