Triuggio (Monza e Brianza), 13 marzo 2014 - Giornata veramente speciale domani per Sua Eminenza Dionigi Tettamanzi, cardinale emerito di Milano, che festeggia gli ottant’anni. Una tappa importante per la sua vita e per il lungo percorso sacerdotale e pastorale che Dionigi Tettamanzi ha sempre portato avanti con grande impegno ed attenzione soprattutto nei confronti della popolazione. Lasciata nel 2011 la Cattedra di Sant'Ambrogio, l'illustre prelato ha deciso di risiedere a Triuggio nella suggestiva Villa del Sacro Cuore dove trascorre le giornate studiando e portando avanti numerose attività.Non ha mai dimenticato la Brianza e la sua natia Renate dove ama spesso ritornare per ritovare i parenti ( la mamma Giuditta è morta ultracentenaria nel 1012) e i numerosi amici che non lo hanno mai dimenticato.
Domenica prossima nella cittadina brianzola Dionigi Tettamanzi presiederà la santa messa delle 10,30 cui seguirà un pranzo conviviale in oratorio durante il quale verrà festeggiato da tutti i parrocchiani. Nato a Renate nel 1934, don Dionigi è entrato giovanissimo nei seminari diocesani di Seveso e di Venegono. Ordinato prete nel 1957 dall'allora cardinale Giovanbattista Montini, fu inviato a Roma dove frequentò la Pontificia Università Gregoriana conseguendo la laurea in teologia.Autore di molteplici libri, Dionigi Tettamanzi ha presieduto anche il consiglio di amministrazione del quotidiano cattolico Avvenire. Giornalista, è dotato di una straordinaria facilità alla scrittura.
Bene disse di lui un giorno il cardinale Giovanni Colombo: "Eh, don Dionigi ha una penna col motorino. Appena l'appoggia al foglio, si mette a scrivere da sola". Rettore del Pontificio seminario lombardo a Roma, divenne successivamente segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana. Papa Giovanni Paolo II lo nominò vescovo di Ancona-Osimo e nel 1997 arrivò anche la nomina alla guida della impegnativa diocesi di Genova e l'anno successivo l'elevazione alla porpora.
Nel 2002 divenne arcivescovo di Milano mantenendo la Cattedra sino al 2011 quando per raggiunti limiti di età passò il testimone ad Angelo Scola. La grande bonarietà e soprattutto il sorriso sempre sulle labbra lo hanno spesso accostato alla figura di un altro illustre principe della Chiesa, quel Giovanni Roncalli diventato poi amatissimo Papa. Dionigi Tettamanzi ha sempre mantenuto il proprio carattere schietto e la massima disponibilità al dialogo con i propri interlocutori. Un vescovo attento ad ascoltare le proposte e le attese della gente comune.
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