Monza, 25 febbraio 2014 - Un incontro con il Prefetto per la sospensione dei lavori e un tavolo tecnico con Anas per trovare una soluzione sulle barriere antirumore. Queste le richieste dei commercianti e dei residenti di Viale Lombardia che fanno leva sul clamoroso gesto di ieri sera: Carlo De Gaetano si è dato fuoco per protestare contro la ripresa dei lavori di opere che "stanno uccidendo il commercio della zona" (salvato solo da due vigili eroi). Il risultato, al momento, è che Anas (società che gestisce i lavori) ha sospeso il cantiere in attesa di uno studio di fattibilita' per soluzioni alternative. Intanto i commercianti sono andati a discutere la questione in Prefettura: "Si e' aperto uno spiraglio per un tavolo di concertazione tra le parti", ha detto un altro commerciante coinvolto nella querelle.

"Sono molto dispiaciuto per quanto è successo, ma il progetto di viale Lombardia non può cambiare" il commento dell'assessore Paolo Confalonieri.

LE CONDIZIONI DEL BARISTA - Ricoverato in chirurgia al San Gerardo di Monza, l’uomo ha riportato ustioni non gravi su varie parti del corpo. Dimesso subito dopo la medicazione il comandante della Polizia Stradale di Seregno che ieri sera gli si è gettato addosso per spegnere le fiamme, mentre resta ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano con ustioni piu’ gravi al volto, il secondo agente intervenuto per salvare il 52enne dal fuoco.

IL SINDACO - Sull'episodio è intervenuto anche il sindaco, Roberto Scanagatti, che ha censurato il comportamento del barista De Gaetano: "L'episodio è purtroppo conseguenza del gesto irresponsabile di una persona che non ha voluto accettare la indispensabile collocazione di barriere antisfondamento – in grado di resistere all'urto di un tir - e antirumore, che devono garantire prima di tutto la sicurezza ma anche la tranquillità dei residenti. Una vicenda drammatica, che poteva trasformarsi in tragedia e su cui ci si deve interrogare”.

Il primo cittadino tiene dunque a sottolineare la legittimità dell'opera: "Una decisione assunta dalle autorità statali in base alle normative sulla sicurezza stradale e previsto dal progetto di realizzazione dell'infrastruttura, definitivo da ormai mai quasi 10 anni. Un intervento per altro sostenuto con forza dai cittadini che abitano in prossimità dell'uscita del tunnel della Statale 36, diventato ormai, di fatto, molto simile a un tratto autostradale. Negli ultimi mesi, da quando è sorta la protesta, pur non avendo alcuna competenza sull'intervento, il Comune di Monza – conclude il sindaco - ha tentato di dialogare con il commerciante e il suo avvocato, spiegando e ribadendo i motivi di sicurezza che impongono la necessaria collocazione delle barriere e dichiarando la disponibilità a trovare soluzioni, per quel che compete l'amministrazione comunale, in grado di rispondere ai problemi sollevati dall'esercente”.

Poi, un pensiero anche agli agenti e al commerciante stesso: “Siamo sollevati per il fatto che tutti siano fuori pericolo ma preoccupati per il poliziotto ancora ricoverato. Agli agenti vanno tutta la nostra solidarietà e la nostra vicinanza".

IL CODACONS - Secondo l'associazione dei consumatori "tutti i negozi in quella via sono stati gravemente danneggiati dal maxi cantiere". Per questa ragione "i negozianti avrebbero diritto ad un maxi risarcimento e a finanziamenti seri per favorire il loro eventuale trasferimento in altra zona"