Usmate Velate (Monza), 12 gennaio 2014 - Pubblichi le foto delle tue vacanze su Facebook? Occhio, perchè oltre all’invidia degli amici potresti scatenare l’attenzione dei ladri. Che potrebbero essere in osservazione dal computer, comodamente sdraiati sul divano, annotare gli spostamenti e calcolare le assenze da casa.

Dunque approfittarne per entrare in azione. Un gioco da ragazzi. Oppure occhio anche alle foto «postate» che ritraggono l’interno delle abitazioni, inquadrando magari oggetti di valore o comunque appetibili per i topi díappartamento. Anche qui basta risalire all’indirizzo del malcapitato con pochi sforzi e tanti potenziali risultati. Quello confezionato dalla Polizia locale dei Colli Briantei, che opera a Usmate, Lesmo, Correzzana e Camparada, è molto più del classico vademecum anti-truffe distribuito agli anziani. Contiene certamente i consigli «sempreverdi» sul falso tecnico del gas o sul presunto amico del figlio che reclama denaro. Però c’è anche dell’altro, per esempio una guida al prudente uso dei social network. Vetrina dell’ego in cui sbirciano parecchi malintenzionati che puntano a svaligiare case, come spiega il Comandante Costanza Cremascoli. «Molta gente pubblica foto o scrive frasi sulla bacheca di Facebook senza pensare che queste possono costituire preziose informazioni per i malviventi». A partire dalle immancabili immagini dei weekend fuori porta mostrate in presa diretta.

«È un errore perchè in questo modo il ladro capisce che la persona in questione, magari con tutta la famiglia, è lontana da casa. E lo sarà il tempo sufficiente per consentirgli di tentare l’incursione. Meglio evitare. Così come è meglio evitare l’annuncio delle proprie ferie specificando giorni di partenza e di arrivo». Poi c’è l’accorgimento sugli scatti d’ambiente, quelli che immortalano momenti domestici, apparentemente innocui, in salotto o in cameretta. Altra imprudenza. In quelle foto un ladro esperto riesce a percepire la grandezza dell’abitazione e la possibile presenza di bottini interessanti, dai televisori di ultima generazione all’argenteria, passando per i quadri d’autore o gli orologi. Il Comandante aggiunge che non sempre è sufficiente impostare le cosiddette «protezioni», quelle che limitano ai soli «amici» l’accesso alla bacheca personale. «I furfanti professionisti possono avvalersi di abili informatici o essere loro stessi in grado di aggirare certi ostacoli. Ogni foto o commento pubblicato può essere agevolmente carpito e finire nelle mani sbagliate».

di Marco Dozio