Vimercate, 17 ottobre 2013 - "Chiudere le sedi italiane di Alcatel Lucent, che ha il suo quartiere generale in Lombardia, a Vimercate, significa uccidere la ricerca e l'innovazione, ovvero un settore strategico per il nostro Paese. Non possiamo permetterci di perdere competenze preziose. Per questo, sosteniamo con forza le ragioni dei lavoratori che hanno manifestato questa mattina davanti a Montecitorio". A dirlo sono i deputati Pd Roberto Rampi, Paolo Cova, Gian Mario Fragomeli che stamattina hanno preso parte al presidio dei lavoratori Alcatel Lucent davanti a Montecitorio a Roma.


"Alcatel Lucent - spiegano - ha presentato infatti il piano di ristrutturazione 'Shift Plan', annunciando per l'Europa 5.870 esuberi. Per l'Italia la direzione ha comunicato tagli occupazionali per 586 lavoratori. Inoltre l'azienda ha annunciato una serie di esternalizzazioni totali o parziali di attività che, se aggiunte al piano presentato, aumenterebbero significativamente il numero di tagli previsti per il nostro Paese. Stiamo sollecitando quotidianamente il governo, che è impegnato anche sul versante della cosiddetta Agenda digitale".

"Per questo - proseguono i deputati - ci auguriamo di avere rassicurazioni già nelle prossime ore. Lì si capirà se saremo capaci di dare spazio a nuovi investimenti in questo settore o se invece lasceremo che i nostri 'cervelli' e le nostre competenze, davvero di alto livello, anche internazionale, diventino risorse inutilizzabili". Nel frattempo oggi a Vimercate sono state osservate altre 8 ore di sciopero, in concomitanza con l'incontro al ministero dello Sviluppo economico.