Biassono, 24 agosto 2013 - Il colpo perfetto. Almeno all’apparenza. Almeno per il momento. Con tanto di pistola scippata alla guardia giurata, un 36enne di Biassono. Sono riusciti a metterlo a segno, ieri mattina, due malviventi italiani. Che avranno da spartirsi oltre 20mila euro. «Prelevati», con un piano studiato nei minimi dettagli, dalla banca Intesa di via San Martino a Palazzolo, frazione di Paderno. Splende il sole sul mezzogiorno, quando i due uomini - di mezza età - arrivano davanti all’istituto di credito. Impavidi, a volto scoperto. Adocchiano la guardia brianzola e la sorprendono alle spalle: gli puntano un oggetto alla schiena e non lasciano spazio a dubbi, «dacci la pistola o sei un uomo morto!».

Lui non ha modo di reagire e si vede sfilare l’arma. Quindi, spianandola, entrano insieme allo stesso vigilantes. Dentro ci sono un paio di impiegati e il direttore, non ci sono clienti. Annunciano, se ce ne fosse bisogno, le loro intenzioni. Fanno mettere tutti in un angolino. Prima svuotano le casse, poi puntano alla «posta» più pesante: intimano al direttore di aprire la cassaforte temporizzata. Non hanno tempo da perdere, ma sono disponibili a giocarsi tutte le loro carte, anche per mezz’ora. Lunghi, interminabili minuti in cui tengono a bada i presenti, attendendo il fatidico momento dell’apertura. Al «click» s’affannano sui contanti. Tanti.

Ormai sazi e senza ulteriori indugi, danno le ultime raccomandazioni, poi se la svignano. Si allontanano a piedi, raggiungendo poi con tutta probabilità un mezzo pronto in zona per la fuga, anche se nessuno riesce a vederlo. Appena ricevono l’allarme, i carabinieri della Compagnia di Desio e della Tenenza padernese si precipitano sul posto con tutte le pattuglie a disposizione: il piano anti-rapina non ha effetto e i balordi riescono a volatilizzarsi. Ma le indagini sono in pieno corso, a partire dalle testimonianze delle vittime della terribile mezz’ora (in primis della guardia di Biassno) e dalle immagini delle telecamere. Sei mesi fa, nella stessa banca, un tentativo simile andò invece a vuoto.

 

alessandro.crisafulli@ilgiorno.net