Seregno, 5 giugno 2013 - Sono trascorsi ormai quasi quattro anni dalla tragica scomparsa di Carlo Anselmi, la cui morte avvenuta in un ospedale di Cuba rimane ancora oggi un mistero. Il sindaco di Seregno tutte le settimane scrive una lettera al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro degli Esteri, all’Ambasciatore di Cuba in Italia e a quello italiano a Cuba per chiedere spiegazioni sulla morte del quarantatrenne giovane concittadino: «Esattamente un anno fa — ha dichiarato Giacinto Mariani — avevamo raggiunto il triste primato delle cento lettere. Il Ministero degli Esteri ci chiese di sospendere l’incontro fissato con i giornalisti perché c’erano delle novità. È passato un anno, altre cinquanta lettere, i politici hanno sostituito i tecnici al Governo, ma la risposta è sempre la stessa: il silenzio totale».

Giacinto Mariani ha scritto nuovamente all’attuale ministro degli Esteri: «Emma Bonino è un politico molto popolare, soprattutto sulla “rete”. Attraverso Twitter ogni giorno manderemo all’account del Ministro un messaggio con la semplice domanda “perché è morto Carlo Anselmi” accompagnata dall’hastag #percarloanselmi. E invitiamo tutti i cittadini italiani a combattere con noi questa battaglia perché quello che è successo a Carlo potrebbe succedere a chiunque di noi. Il nostro obiettivo è avere un Ministero degli Esteri e, soprattutto, delle sedi diplomatiche che funzionino e possano garantire la sicurezza degli italiani all’estero».

Agostino Anselmi lancia l’ennesimo appello al pm Franca Macchia, titolare dell’inchiesta aperta sulla tragica scomparsa del figlio: «Sul sito dell’unita di Crisi c’è scritto che il team agisce direttamente con i mezzi a disposizione, effettua diagnosi attraverso la telemedicina mobile, si occupa del rimpatrio di un malato in pericolo di vita, del coordinamento delle rappresentanze diplomatico consolari nelle prime fasi dell’emergenza. A Cuba niente di tutto questo è stato fatto. Neppure l’assicurazione, pur con due polizze sottoscritte che prevedevano il rientro immediato, ha provveduto ed ha condannato Carlo Anselmi ad una morte annunciata e prevedibile».

Carlo Anselmi morì nell’ospedale di Santa Clara per choc settico provocato da un batterio che si trova in sale di terapie intensiva sporche. Ma il papà di Carlo non si è mai accontentato della motivazione ufficiale, che presenta diversi punti oscuri: «Abbiamo chiesto invano il trasporto in un altro ospedale ma tutto è stato vano». La Procura della Repubblica di Monza ha ordinato la riesumazione della salma dalla quale era stati espiantati gli organi impedendo di compiere in Italia un’autopsia in contraddittorio con quella effettuata a Cuba.

di Gigi Baj