Monza, 22 maggio 2013 - Diventano fiacchi all’improvviso, danno di stomaco ma, soprattutto, arrivano ad avere gastroenteriti emorragiche acute. Sono i sintomi principali che manifestano gli animali, in particolare i cani, che subiscono un’intossicazione da glisofate, il principio attivo presente in un comune diserbante chimico. Lo stesso prodotto che da tre anni viene usato anche a Monza, sparso nei mesi primaverili dagli addetti della pulizia strade sui marciapiedi della città per rimuovere erbacce e piante infestanti. E per il terzo anno consecutivo, nei mesi primaverili, arrivano segnalazioni di cani che, senza nessun motivo apparente, dopo una passeggiata con il padrone appaiono stanchi, vomitano oppure presentano anche emorragie interne. A segnalarlo è la referente dell’ufficio Tutela Animali del Comune, la volontaria Anna Giovacchini.

E, anche se non è stato finora possibile dimostrare che la causa dei malori sia direttamente provocata dal diserbante, i sospetti sono forti.  E l'allarme cresce dopo che il 14 maggio un ambulatorio veterinario del centro ha dato comunicazione scritta al Servizio Veterinario dell’Asl di Monza di aver dovuto curare a metà aprile diversi casi di cani con gastroenteriti emorragiche acute «che per anamnesi ambientale, sintomatologia e decorso possono ricondurre ad eziologia tossicologica», si legge nel referto. Inoltre, tutti i casi si riferivano ad animali residenti nella zona di via Buonarroti, un’area «dove - scrive ancora il veterinario all’Asl - i proprietari riferiscono di trattamenti diserbanti effettuati in quei giorni, la cui concomitanza con gli eventi clinici prima descritti risulta altamente probabile».

E la referente dell’ufficio Tutela Animali aggiunge: «Anche gli anni scorsi, in questo stesso periodo, si sono manifestati casi di cani intossicati. È stato chiesto al Comune - spiega Anna Gioacchini - di smettere di far usare quel diserbante o almeno di prendere precauzioni ma, a parte una breve sospensione del suo uso nel 2011, non è stato fatto nulla». Anzi, si sono pure ignorate le raccomandazioni. Risale a maggio 2011 una lettera intitolata proprio «Sospetti casi di intossicazione da diserbanti» inviata dal dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell’Asl di Monza e Brianza all’ufficio Ambiente del Comune in cui si indica come buona prassi quella di «esporre preventivamente - si legge nel documento - cartelli che avvisino i cittadini di un possibile rischio tossicologico per alcuni giorni, per animali domestici ma anche per l’uomo, in particolare i bambini che possono avere contatti con il suolo».

Alcune indicazioni sono state esposte ma «non sempre, in tutti i punti e su fogli in formato A4, difficilmente leggibili», racconta Anna Gioacchini. Inoltre il glifosate, oltre che sostanza potenzialmente intossicante, è riconosciuto dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale) come un forte inquinante presente nelle falde acquifere in Italia. «Si applichi il principio di precauzione ñ conclude Anna Gioacchini -: finché c’è il sospetto di tossicità di questo prodotto, si eviti di usarlo».