Seveso, 20 febbraio 2013 - "Ben venga una posizione chiara dei sindaci - afferma Gemma Beretta, presidente del Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso, portavoce del Coordinamento Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile, che da anni segue il progetto di Pedemontana -. Purtroppo però il loro documento non menziona e non chiede conto di un dettaglio tutt'altro che trascurabile: l'obbligo per Pedemontana di verificare lo stato di contaminazione da diossina  del terreno ferito dall'incidente del 1976 prima di procedere con l'opera".

L'obbligo è determinato da una prescrizione del Cipe - la numero  3, in altri termini è un obbligo di legge."L'approfondimento è necessario, oltreché obbligato - dichiara Alberto Colombo, portavoce di Sinistra e Ambiente di Meda - anche perché i rilievi Arpa  del 2008 già confermavano quelli del JCR di Ispra del1997/1999 e segnalavano la presenza di forti concentrazioni di diossina, oltre i limiti di legge (52 campioni oltre il limite per accesso pubblico e 10 oltre il limite industriale, 10 volte più elevato) non solo nella zona A - attualmente sede del Bosco delle Querce - ma anche nella zona B e di rispetto R, dove sono previsti svincoli,opere complementari e strade di viabilità accessoria. E’ singolare quindi che non si chieda, anche coinvolgendo l’ARPA, se sia stata effettuata e con quali metodologie e risultati, la campagna di rilevamenti approfonditi proprio nei Comuni della tratta B2 di Seveso, Meda, Cesano Maderno e Bovisio Masciago, da allargare anche a Desio, così come chiede la stessa amministrazione desiana".

Per far fronte alla necessaria bonifica dell'area contaminata nel caso di movimentazione di terreno contaminato i costi lieviterebbero enormemente, come giustamente ricorda anche Legambiente Lombardia. "Qualora si realizzi l’autostrada Pedemontana - spiegano in un comunicato - con il suo passaggio in zone con terreno contaminato da diossina, per un adeguato lavoro di bonifica e di tutela della salute dei cittadini e degli operatori di Pedemontana, non basterebbero certo i 60 milioni di euro prospettati da Pedemontana per le opere viabilistiche e le compensazioni ambientali e i Sindaci mancano di chiedere proprio questo a Pedemontana, cioè che si faccia carico, nel caso, anche di questi costi aggiuntivi".

A sostenerlo è Gianni Del Pero, esponente locale del WWF. "La salute dei cittadini - conclude infine Gemma Beretta -, vale più di ogni altro bene e è la fonte stessa dell'economia di un territorio. Sono i sindaci i primi responsabili di questo bene prezioso, chiediamo loro di non dimenticarlo".