Carate, 19 novembre 2012 - Diverse le associazioni nate in provincia di Monza e Brianza fa per aiutare quanti vogliono curarsi dalla dipendenza dal gioco d’azzardo patologico o compulsivo. Giocatori Anonimi (sigla GA, la stessa dell’organizzazione “madre” americana Gamblers Anonimous) opera ormai da oltre tredici anni mettendo a disposizione dei giocatori incalliti una task force di psicologi, assistenti sociali, medici, educatori professionali, psichiatri. Anche l’associazione “Azzardo e Nuove Dipendenze”  denunciano l’aumento di giocatori.

In Brianza i dipendenti dal gioco sarebbero non meno di tremila. Ha dichiarato il presidente Daniela Capitanucci, psicologa psicoterapeuta: «La promozione indiscriminata nel nostro tessuto sociale dell’azzardo di Stato, iniziata a partire dagli anni 2000, ha portato le famiglie italiane a gettare al vento 60 miliardi di euro. Indebitamento, usura, crisi familiari, impoverimento morale, trascuratezza dei figli, problemi lavorativi e legali sono solo alcuni di questi danni». L’identikit di un giocatore incallito è quella di un uomo o una donna dai 30 ai 49 anni con occupazione lavorativa, quasi sempre coniugato. L’85% dilapida i propri stipendi ai videopoker, il 10% ai cavalli e alle schedine mentre solo il 2,5% preferisce i casinò.
 

di Gigi Baj