Caponago, 14 agosto 2012 — I “gasisti” della Brianza disotterrano l’ascia di guerra per difendere il campo di grano biologico. Lo stesso che dà la farina che serve a impastare il pane per 600 famiglie. Il tam-tam della mobilitazione risuona da giorni tra i Gruppi di acquisto solidale (Gas): «Il fatto è che sui campi di Caponago dedicati dalla filiera corta del pane di Spiga e Madia sono stati trovati picchetti che delimitano una grossa area dove sorgerà lo svincolo autostradale della Tem, la nuova tangenziale milanese», spiega Roberto Brambillla, ingegnere di Concorezzo con la passione dell’ambiente.

Il Distretto di economia solidale della Brianza (Desbri) prepara la controffensiva da far partire al ritorno dalle ferie. Gli ambientalisti hanno già spedito una lettera a presidenti di Province, sindaci, partiti e movimenti politici vecchi e nuovi: «Vogliamo far conoscere il nostro dissenso. Daremo vita ad una serie di iniziative di protesta contro quello che consideriamo un attacco alla qualità della vita dei cittadini in Brianza».

Il Consorzio costruttori Tem, l’autostrada Agrate Brianza-Melegnano, dal canto suo, ha inviato ai proprietari del terreno una lettera di convocazione per la “presa di possesso dei terreni”: «Nella lettera si dice che l’occupazione è temporanea quando invece sarà permanente perché in quella area è previsto uno svincolo autostradale. Tutto ciò metterebbe la parola fine a un’attività che da 5 anni produce il pane biologico per 600 famiglie brianzole su un terreno agricolo di 18 ettari», spiega Franco Viganò, della cooperativa agricola Fraternità, che si occupa del campo di grano.

Non c’è risarcimento possibile per la perdita del terreno: «Il nostro lavoro non potrà mai essere compensato», aggiunge Giuseppe Vergani del progetto Spiga e Madia. Poi avverte: «I proprietari non hanno ricevuto nessuna comunicazione di espropriazione delle aree considerate di rilevanza strategica per l’agricoltura dalla provincia di Monza e Brianza. Riteniamo l’apertura di qualsiasi cantiere illegittima e dannosa».

A rischio c’è il progetto Spiga & Madia messo a punto nel 2007 dal Desbri e dalla “Retina” dei Gruppi di acquisto solidale per il pane “faidate”: coltivano il frumento, lo fanno macinare al mulino e poi lo portano al forno per la panificazione con lievito madre, come si faceva una volta. L’anno scorso hanno infornato 18mila pagnotte “bio”. Il progetto coinvolge ormai 1.500 persone, decise più che mai a difendere il loro campo di grano. La società Tangenziale esterna Spa ha ricordato che lo svincolo «è previsto nel progetto preliminare della Tangenziale est esterna di Milano, approvato dal Cipe». E che è il progetto è stato modificato per ridurre al minimo il consumo di terreni agricoli.

antonio.caccamo@ilgiorno.net