Desio, 7 agosto 2012 - Non ci sono abbastanza rifiuti. E il progetto del nuovo maxi forno inceneritore di Desio va in archivio. Finisce così – con la decisione di Brianza Energia Ambiente, la spa che gestisce l’impianto di via Agnesi - una vicenda durata un bel po’ di anni, tra mille polemiche e dubbi. Finisce con un progetto che fino a qualche mese fa sembrava, a detta dei promotori, assolutamente necessario perchè il sistema dei rifiuti in Brianza potesse reggere. E che oggi, invece, diventa inutile.


Cosa è successo allora? Il presidente di Bea, Alcide Copreni, che in questi anni ha portato avanti il progetto di raddoppio dell’impianto, rimanda eventuali chiarimenti, “ne parliamo magari dopo le ferie”, dice. Intanto, c’è che nel Piano industriale presentato nei giorni scorsi dall’Azienda è stato stralciato il faraonico progetto da 90 milioni di euro, il cui iter era stato avviato ma si era inceppato per una serie di problemi burocratico-finanziari. Continuerà a funzionare il vecchio forno, che sarà oggetto di ulteriori interventi di ammodernamento. Una vittoria, per il Comitato per l’Alternativa che da cinque anni si batte in maniera strenua per bloccare l’opera.
 

«Per noi è una immensa gioia – esulta Gianmarco Corbetta, portavoce del movimento nato dai gruppi Meetup Amici di Beppe Grillo -: è una grande vittoria dei cittadini di Desio, Bovisio, Varedo e Cesano, che hanno manifestato la loro contrarietà al progetto. All’inizio, nel 2008, aveva tutta l’aria di essere una lotta contro i mulini a vento. Il raddoppio del forno era già previsto, messo nero su bianco nel Piano Rifiuti della Provincia di Milano; i bandi per la progettazione dell’opera erano già stati indetti; i politici locali, quasi tutti schierati a favore, organizzavano assemblee pubbliche con i vertici di Bea per spiegare quanto fosse bello avere un nuovo inceneritore in casa. Noi ci siamo opposti a questo scellerato progetto con le unghie e con i denti».

Con decine di migliaia di volantini distribuiti, 53 comunicati stampa, migliaia di firme raccolte, 8 incontri pubblici, 2 audizioni in Provincia, decine di banchetti informativi, 691 post sul blog del Comitato, l’intervento di 400 cittadini in un consiglio comunale aperto, decine di lettere inviate ai medici di base, la campagna “striscione sul balcone”. «La speranza si era accesa quando la nuova amministrazione comunale di Desio si era dichiarata contraria al nuovo forno – dice Corbetta - e oggi, alla fine, la forza della ragione ha prevalso». Prossimo obiettivo: riconvertire il forno al trattamento meccanico biologico dei rifiuti indifferenziati residui.
 

alessandro.crisafulli@ilgiorno.net