Monza, 6 luglio 2012 - "Alla fine non c'è stata giustizia per Antonello. Solo una questione di numeri, di patteggiamenti e di risarcimenti". Sono passati quasi 4 anni dalla morte del loro unico figlio, promettente ricercatore scientifico ed ex tronista della trasmissione di Maria de Filippi "Uomini e donne", ucciso a 31 anni nell'agosto del 2008 in Costa Smeralda, dove aveva trovato l'amore, investito da una Bmw guidata contromano dal ventenne monzese Matteo Sgariboldi.

E alla fine Walter Zara e la moglie si sono arresi, accettando una transazione con la società di assicurazione dell'auto per circa 800 mila euro per i danni patrimoniali e morali (a cui si aggiungeranno probabilmente altri 200 mila euro per i due nonni di Antonello ancora in vita). Da un paio di anni era in corso al Tribunale di Monza la causa civile per la morte del 31enne. Ora il giudice l'ha rinviata al 13 novembre: se la transazione non verrà conclusa, si andrà a sentenza.

"Abbiamo subìto una grossa delusione dal Tribunale di Tempio Pausania per il patteggiamento, dalla famiglia del ragazzo che ha investito Antonello, che non ci ha mai voluto incontrare e persino dagli stessi avvocati. Mia moglie non ce la faceva più a sopportare tanto dolore e dopo 4 anni questo è il risultato".

L'investitore ha patteggiato al Tribunale di Tempio Pausania una multa di 231 euro per eccesso di velocità e perchè andava contromano e il ritiro per 18 mesi della patente. Secondo la ricostruzione dell'incidente accaduto il 7 agosto del 2008, erano le 4 del mattino quando Matteo Sgariboldi alla guida della Bmw intestata alla società del padre imprenditore, aveva invaso la corsia opposta dove viaggiava lo scooter condotto da Antonello, che trascorreva il suo ultimo giorno di vacanza con la fidanzata. Un impatto violento e la testa che sbatteva su un masso.

L'investitore non sarebbe neanche stato sottoposto al test per l'assunzione di alcol o droga, accertamenti che sono stati eseguiti invece su Antonello e sono risultati negativi. "Cercherò di andare avanti per ottenere il reato di omicidio stradale" - conclude Walter Zara.

di Stefania Totaro