Monza, 24 maggio 2012 - Non solo l'esposto dell'ex sindaco Michele Faglia. A fare partire l'inchiesta
della Procura di Monza su Paolo Berlusconi
, fratello minore dell’ex premier, e Paolo Romani, ex ministro e in città ex assessore al Territorio, per istigazione alla corruzione sulla vicenda urbanistica della Cascinazza, ancor prima del giugno 2011 quando Faglia si presentò dal procuratore capo monzese Corrado Carnevali, furono alcune intercettazioni telefoniche disposte dalla Procura di Milano sul Cavaliere Silvio Berlusconi in cui il suo geometra di fiducia, Francesco Magnano di Macherio, avrebbe fatto riferimento all'affaire Cascinazza.

Da qui nasce l'ipotesi di indagine che stanno seguendo i pm monzesi Donata Costa, Manuela Massenz e Walter Mapelli, secondo cui tre ex consiglieri comunali avrebbero ricevuto pressioni per schierarsi a favore della Variante al Pgt, il documento urbanistico preparato dallo stesso Romani nella veste di assessore al Territorio dal 2007 al 2009, e che avrebbe reso edificabile con oltre 420mila metri cubi la Cascinazza, l’area agricola di oltre 50 ettari di proprietà della famiglia Berlusconi dal 1980 al 2008 su cui il Cavaliere voleva realizzare un nuovo quartiere residenziale sul modello di “Milano 2”.

Nessuna indiscrezione dalla Procura di Monza sul fascicolo penale, che è stato secretato e neanche sui nomi degli altri tre indagati che dovrebbero essere tre ex consiglieri comunali, probabilmente tra quelli che hanno cambiato schieramento contro la maggioranza o che si sono manifestati più indecisi sul Pgt. La prossima settimana intanto continueranno gli interrogatori di altri consiglieri che potrebbero avere informazioni o essere stati oggetto di un tentativo di compravendita di voti.

di Stefania Totaro