di Stefania Totaro

Monza, 23 maggio 2012 - Paolo Berlusconi e l'onorevole Paolo Romani sono indagati dalla Procura di Monza per presunte 'pressioni' nei confronti di ex consiglieri comunali monzesi per ottenere l'approvazione ad ogni costo della Variante al Pgt di Monza, il nuovo documento urbanistico preparato dall'ex Giunta azzurro-leghista appena sconfitta alle elezioni. E un piano disegnato dallo stesso Romani, che dal 2007 al 2009 è stato assessore al Territorio del capoluogo brianzolo, e che avrebbe reso edificabile buona parte della Cascinazza, un'area agricola di oltre 50 ettari di proprietà della famiglia Berlusconi dal 1980 al 2008 e da 30 anni al centro di tutte le polemiche urbanistiche monzesi.

L'inchiesta è nata dall'esposto presentato a giugno 2011 dall'ex sindaco di Monza di centrosinistra diventato consigliere comunale, Michele Faglia, a cui poi hanno fatto seguiti altri 5 esposti presentati contro le procedure "forzate" usate per approvare il nuovo Pgt e che hanno già portato all'apertura di un'altra indagine per abuso d'atti d'ufficio nei confronti dell'ex presidente del Consiglio comunale di Monza Domenico Inga.

L'ipotesi di reato verso Paolo Berlusconi e Paolo Romani sarebbe per istigazione alla corruzione, e non di corruzione compiuta in quanto la Variante non è mai stata approvata definitivamente ma solo adottata a fine marzo nel Consiglio comunale monzese. I sostituti procuratori monzesi Donata Costa e Manuela Massenz titolari delle inchieste stanno interrogando in questi giorni diversi ex consiglieri comunali per verificare se possano avere ricevuto 'pressioni' o offerte di qualche genere per schierarsi a favore dell'approvazione del Pgt, e in particolare della parte relativa all'edificabilità della Cascinazza.

Inoltre, l'onorevole Romani è già indagato dalla Procura di Monza per peculato perché avrebbe dato in uso alla figlia il telefonino avuto dall'Amministrazione comunale, in quanto anche dopo il 2009 è rimasto assessore a Monza con delega speciale all'Expo, le cui bollette sono risultate stratosferiche e anche per 22 mila euro di spese e cene di rappresentanza messe in conto al Comune di Monza nel primo periodo in cui è stato assessore al Territorio.