Concorezzo, 16 maggio 2012 - Un cassaintegrato si è tolto la vita nella sua casa in Brianza impiccandosi con la cintura dei pantaloni. Quarantotto anni, da tempo l'uomo soffriva di depressione. Lavorava alla Linkra di Concorezzo, azienda delle telecomunicazioni, investita due anni fa dalla crisi del mercato dei ponti radio nel quale opera. La cassa integrazione, rinnovata pochi mesi fa, deve avere buttato ancora più a terra il morale dell'uomo. Viveva solo in un paese della Brianza. Non aveva problemi economici. A mezzogiorno era solito andare a mangiare dagli anziani genitori. Non vedendolo, lunedì si sono allarmati.

Lo hanno trovato poco dopo senza vita nel suo appartamento. Non ha lasciato lettere per spiegare il suo gesto. Ieri pomeriggio i dirigenti della Linkra sono andati a fare visita ai poveri genitori, attorno ai quali si sono stretti i compagni di lavoro del figlio. Nello stabilimento di Concorezzo c'è sconcerto e commozione: "Non bisogna colpevolizzare nessuno. Da molti anni era alle prese con la depressione. Lavorare, stare con insieme agli altri lavoratori, però lo aiutava. Il fatto di trovarsi solo, in un clima di pessimismo generale, ha peggiorato il suo stato", dice Cristian Corrari, delegato sindacale. E Antonio Castagnoli, sindacalista della Fiom Brianza: "Questi fatti devono far riflettere. Quando si parla di riorganizzazioni aziendali, si tende a trattare i lavoratori in cassa integrazione e mobilità come dei numeri. Ma dietro i numeri ci sono persone reali, che soffrono. I deboli e gli indifesi, quando le cose vanno male, rischiano di diventare ancora più deboli ed indifesi. Il tragico bollettino dei suicidi lo dimostra".

di Antonio Caccamo