Villasanta, 11 maggio 2012 - Tre richieste di rinvio a giudizio per disastro doloso e un'altra per omesso controllo, mentre due contabili della società vogliono patteggiare la pena con la condizionale per reati fiscali, per lo scempio ambientale alla Lombarda Petroli di Villasanta in Brianza, dove la notte del 22 febbraio 2010 vennero sversati nel Lambro almeno 2.400 tonnellate di idrocarburi che arrivarono, attraverso il Po, fino all'Adriatico inquinando le acque e le coste e causando una morìa di pesci, molluschi e uccelli.

Complessivamente sono sei le richieste di rinvio a giudizio firmate dai pm Donata Costa e Emma Gambardella. Di disastro doloso (un reato che prevede una pena fino a 12 anni di reclusione) dovranno rispondere i cugini titolari della Lombarda Petroli, Giuseppe e Rinaldo Tagliabue e il direttore dello stabilimento Vincenzo Castagnoli, mentre di omesso controllo il custode Giorgio Crespi. All'udienza preliminare chiederà di costituirsi parte civile anche il Ministero dell'Ambiente. Secondo l'accusa lo sversamento fu voluto dagli indagati per coprire gli ammanchi di idrocarburi dai serbatoi in vista della prevista chiusura del deposito.