di Marco Dozio

Bellusco, 6 maggio 2012 — I coniugi Mohamed e Fausta, novelli Bonnie e Clyde, in un mese hanno messo in fila almeno venti rapine. Due in un solo giorno. Sempre nella Brianza orientale, sempre assaltando donne sole. Rapine anche brutali: aggredendo le vittime, picchiandole, spingendole, strattonandole. Puntando coltelli alla gola per farsi consegnare la borsa, il portafoglio o la macchina. Ieri è finito tutto. I carabinieri di Vimercate, guidati dal capitano Marco D’Aleo, li hanno inseguiti, fermati e arrestati a Bellusco. Ora gli sposi dediti al crimine, con casa a Bernareggio, si trovano in una cella di San Vittore a disposizione dell’autorità giudiziaria.

L’inizio della fine è un colpo fallito in quel di Vaprio D’Adda, dove il 24enne Mohamed e la 40enne Fausta mettono nel mirino una ragazza di 33 anni che sta salendo sulla sua auto in via XXIV Maggio. Parte l’assalto. I due si avvicinano, vogliono la borsa e sono disposti a tutto: scendono da una Micra color oro, rubata a Cinisello dopo aver minacciato il proprietario con un coltello a serramanico. Ma la giovane donna li vede e ha la prontezza di chiudere la porta con uno scatto provvidenziale. Tiene duro. Non molla lo sportello, urla, chiede aiuto.

Mohamed non riesce ad aprire la portiera e risale sull’auto guidata dalla moglie. La vittima intanto chiama il 112 e fornisce una descrizione dettagliata della coppia. Ha preso nota anche del numero di targa. I militari si mettono sulle loro tracce. Passano pochi minuti e una pattuglia del Norm, il Nucleo operativo e radiomobile, intercetta l’auto incriminata. Scatta l’inseguimento sulle strade di Vaprio, Trezzo, Busnago e Bellusco, dove finisce la fuga di Bonnie e Clyde. I carabinieri li bloccano e li ammanettano.

Dalla perquisizione spunta il bottino di un colpo messo a segno poche ore prima, a Roncello, verso mezzogiorno: Mohamed e Fausta avevano aggredito una donna di 39 anni. Coltello alla gola, si erano fatti consegnare contanti e cellulare. Le verifiche incrociate fanno il resto: ed ecco che emergono numerosi indizi sullo spessore criminale della coppia. Il tunisino Mohamed, pregiudicato nullafacente, era il complice di un altro nordafricano arrestato settimana scorsa ad Arcore, al termine di un inseguimento rocambolesco.

I due a bordo di una Mercedes grigia avevano seminato il panico per un mese intero, «sconfinando» con le loro malefatte anche nelle province di Lecco e Bergamo. L’arresto del «sodale» non aveva fermato Mohamed che con la collaborazione della moglie Fausta si era subito «rimesso al lavoro». Fino all’epilogo di ieri, l’ultimo capitolo della storia dei Bonnie e Clyde bernareggesi.