Monza, 4 aprile 2012 - L'onorevole Paolo Romani è indagato dalla Procura di Monza per peculato perché avrebbe dato in uso alla figlia un telefonino la cui bolletta viene pagata dal Comune di Monza dove l'ex ministro è ancora assessore all'Expo. L'iscrizione nel registro degli indagati di Paolo Romani è stata eseguita d'ufficio dal procuratore capo della Repubblica di Monza Corrado Carnevali dopo avere letto notizie di stampa riguardanti il presunto utilizzo spropositato da parte dei telefonini concessi in comodato dal Comune di Monza ai componenti della Giunta. In particolare Romani avrebbe consumato 5 mila euro di traffico telefonico in due mesi.

Ma la decisione di aprire un'indagine deriva dal fatto che a rispondere fino a qualche giorno fa al numero in uso a Paolo Romani era la figlia. Ora il telefonino risulta spento. Romani, interrogato sulla questione, ha riferito di utilizzare per il suo lavoro quattro telefoni cellulari e che quello del Comune di Monza lo lascia a Milano quando si trova nella capitale, quindi è possibile che possa avere risposto la segretaria o la figlia, ma questo non significa che sia la figlia a utilizzarlo per le sue personali chiamate.

Quello relativo all'onorevole Romani è al momento l'unico fascicolo penale aperto dalla Procura di Monza, ma non è escluso che durante le indagini i magistrati decidano di entrare nel merito anche della spesa di mezzo milione di euro all'anno che il Comune monzese affronta (a spese dei contribuenti) per i telefonini di amministratori e personale per verificare se non sussistano ipotesi di reati penali. Una verifica verrà eseguita anche dal punto di vista amministrativo dalla Corte dei Conti.

di S.T.