Milano, 20 marzo 2012 - Un patto da 156 milioni di euro, di cui 82,5 già disponibili, per arrivare a un miglioramento immediato della qualità delle acque del fiume Lambro. Questa mattina il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e l’assessore all’Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi e l’assessore ai Sistemi verdi e Paesaggio Alessandro Colucci hanno sottoscritto un patto di riqualificazione delle acque del fiume con i rappresentanti degli 82 Enti e Associazioni coinvolti in un percorso innovativo.

Un lavoro che interessa una superficie di 2.630 kmq, pari all’11 per cento di quella regionale, e una zona abitata da 4.272.946 di persone, il 44 per cento del totale lombardo, che dovrà anche favorire una rapida riqualificazione paesistico-ambientale e l’incremento della sicurezza idraulica.

UN FIUME IMPORTANTE - “Il Lambro - ha spiegato il presidente Formigoni - è un fiume cui siamo affezionati. Quella intrapresa oggi è la strada giusta per mandare segnali positivi ai cittadini. E le risorse che abbiamo deciso di mettere a bilancio per riqualificare questo tratto importante della Regione valgono dunque ancora di più. Ma sono ben spese, perché indirizzate su un obiettivo che ci sta molto a cuore”.

IL CORSO D’ACQUA, MA NON SOLO - L’assessore Colucci, da parte sua, ha sottolineato come il lavoro non sia limitato al “solo miglioramento della qualità delle acque”, ma anche a tutto quello che ci sta attorno; e in questa direzione, quindi, “i Parchi possono essere un vero e proprio punto di riferimento, una cornice attorno alla quale gli Enti locali e tutti gli attori coinvolti possono muoversi”.

LA GOVERNANCE PARTECIPATA - Soddisfatto del lavoro svolto per arrivare alla sottoscrizione odierna, l’assessore Raimondi ha detto che “per affrontare i problemi del Lambro, fiume di grandissima importanza, ci vuole una partecipazione corale e quindi è stato necessario pensare a un nuovo modo di gestire gli interventi”. Da qui, dunque, un’iniziativa unica, che ha pochi precedenti in Italia. “La modalità che la Lombardia ha introdotto per affrontare criticità che sembravano irrisolvibili è unica - è convinzione dell’assessore - perché si è riusciti a mettere intorno a un Tavolo tutti coloro che sono coinvolti in questa impresa, riservando un ruolo da protagonista a ciascuno di loro”.

DISASTRO SFIORATO - Nel 2010 nel fiume vennero sversate oltre 1.600 di tonnellate di gasolio e almeno 812 tonnellate di olio combustibile sul letto del corso d'acqua. Una catastrofe naturale sulla quale la magistratura sta indagando per trovare e punire i responsabili.