Ceriano Laghetto, 25 febbraio 2012 - Prima della legge Harlem c'è stata l'ordinanza di Ceriano Laghetto. Nel 2010 il Comune brianzolo approva un provvedimentoche anticipa la norma da poco adottata da regione Lombardia: stop a kebab, phone center, centri massaggi e money transfer in centro. E oggi, a due anni da quel documento, Dante Cattaneo, sindaco di Ceriano, sente di aver indicato la via: «Spero che altri, sindaci e Regioni, seguano il mio esempio».

Le critiche non lo spaventano. Cattaneo, primo cittadino in quota leghista, racconta che due anni fa l'amministrazione ha introdotto limiti e divieti «per quelle attività considerate potenziali cause di disagio sociale, viabilistico e di quiete pubblica». Attività di cui nel paesino brianzolo, di poco meno di 6.400 anime, non si vede traccia. E allora perché un'ordinanza del genere? «Il mio è un provvedimento 'preventivo', ancora oggi non abbiamo sul nostro territorio attivita' 'a rischio'. Ci sono stranieri che gestiscono esercizi commerciali, ma si tratta di bar. Dovre prendo volentieri il caffé».

Prosegue Cattaneo: «È giusto dare la possibilità al sindaco di decidere del proprio territorio, su come valorizzare, conservare e riqualificare il centro storico». «Noi leghisti veniamo sempre indicati come razzisti, al di là dei provvedimenti che possiamo prendere. Io rispondo con i fatti: la delibera approvata dalla giunta rientra nelle nostre disponibilità, si tratta di scelte di decoro per rispettare l'anima di una comunità. Credo che la norma introdotta sia importante soprattutto nei piccoli centri, dove si corre il rischio di snaturare l'essenza di un borgo».

Per il primo cittadino in camicia verde a dimostrare l'utilità della sua norma c'è l'applicazione di ordinanze simili da parte di sindaci di sinistra. L'esempio è in Versilia. «Lo scorso anno il primo cittadino di Forte dei Marmi ha emesso un'ordinanza per 'bloccare' il proliferare di negozi etnici,

un modo per rilanciare anche il 'made in Italy'. Bisogna decidere: o nessuno è razzista o sono razzisti anche i sindaci di sinistra». Se all'inizio le critiche «non sono mancate«, ora «sembra tutto dimenticato. Mi auguro che, come ha fatto Regione Lombardia, anche altre Regioni seguano il mio esempio. È necessario regolamentare un settore che può alimentare attività illecite, causando disagio alla vita e la sicurezza di tutti i cittadini».