Monza, 25 febbraio 2012 - Un esposto alla procura e ai carabinieri del Nas e un’interrogazione al ministro della Salute. Sono le iniziative prese dall’ex ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, dopo aver appreso che nello stabilimento di proprieta’ della multinazionale “Harlan a Correzzana (Monza) stanno arrivando, a gruppi di circa 150 esemplari, 900 macachi provenienti dalla Cina e destinati alla vivisezione.

Nell’interrogazione, l’ex ministro chiede di sapere “attraverso quale iter e’ stata autorizzata l’importazione nel nostro Paese di un numero cosi’ elevato di macachi destinati alla sperimentazione in laboratorio, chi e’ il funzionario del ministero della Salute che ha firmato tale atto, quali controlli sono stati effettuati sul loro trasporto dalla Cina e con quale frequenza vengono effettuati controlli sullo stabilimento di Correzzana per verificare che siano rispettate le norme igienico-sanitarie vigenti”.

“Si tratta - denuncia Brambilla - di uno dei piu’ grossi carichi di animali per usi asseritamente ‘scientifici’ mai importati nel nostro Paese, che rappresenta certamente un episodio di estrema gravita’ ed evidenzia anche le incredibili proporzioni di questi traffici di morte”. “E’ necessaria una verifica immediata sul maxi-carico di primati e sulle condizioni in cui versano gli animali”, continua l’ex ministro.

“Per tale ragione ho presentato anche un esposto alla procura della Repubblica ed ai Nas per richiedere un intervento immediato all’interno della struttura ai fini di verificare le condizioni di detenzione degli animali, ogni tipo di attivita’ che viene svolta all’interno dell’allevamento, quale ad esempio la “produzione” di animali geneticamente modificati, ed il rispetto delle normative vigenti, prevedendo anche eventuali misure cautelative quali il sequestro degli animali detenuti all’interno della Harlan”.

“Milioni di amanti degli animali - conclude Michela Vittoria Brambilla - manifestano da tempo la loro indignazione verso queste fabbriche di morte, che fanno torto al grande sentimento di amore e rispetto degli animali proprio della grande maggioranza degli italiani. E di questo sentimento continueremo a farci interpreti perche’ la vivisezione sia completamente abolita a favore di metodi alternativi che garantiscono una ricerca eticamente accettabile e certamente piu’ sicura. La vivisezione, infatti, non e’ solo il piu’ crudele dei crimini che l’uomo commette contro gli animali ma e’ anche fuorviante per il progresso scientifico che tutti vogliamo perseguire, in quanto il modello sperimentale animale e’ diverso da quello umano. Una cosa e’ certa: queste multinazionali e le lobby che le tutelano hanno finito di fare i loro comodi nel nostro paese: milioni di animalisti hanno dichiarato guerra”.

di Fonte Agi