Vimercate, 24 febbraio 2012 - I dipendenti di Alcatel Lucent ieri mattina hanno occupato la Tangenziale est. Al grido di «salviamo Alcatel Lucent» e «no ai licenziamenti» in 400 hanno sfilato sulla superstrada milanese tra lo svincolo di Burago Molgora e Vimercate-Torri Bianche. La polizia stradale e i carabinieri della Compagnia di Vimercate hanno fermato il traffico in entrambe le direzioni per quasi mezz'ora. I ricercatori della multinazionale franco-statunitense delle telecomunicazioni protestano contro i pesanti tagli occupazionali annunciati dall'azienda: quasi 500 in Italia, 400 nella sede di Vimercate.

Il lungo corteo, una volta lasciata la tangenziale, si è diretto verso il centro Torri Bianche. I manifestanti si sono quindi radunati nella piazza del quartiere d'affari. Qui hanno urlato frasi sotto l'albergo e gli appartamenti in uso ad alcuni dirigenti di Alcatel Italia. Un coro di: «Venite fuori!», «Abbiate il coraggio di uscire», «Difendete i lavoratori italiani». E, accompagnati da una bordata di fischi: «Buffoni», «venduti». Tensione altissima: «Vogliamo capire se i manager italiani contano qualcosa all'interno della multinazionale», dice Adriana Geppert, delegata sindacale in Alcatel Lucent e portavoce del malessere dei suoi 1.250 colleghi.

Ottocento sono ricercatori. Ingegneri e fisici. Come Orsola Pais, ingegnere delle telecomunicazioni, da 22 anni nei laboratori dove si preparano i circuiti elettrici: «Mi sono trasferita qui dal Veneto. Non pensavo di trovarmi un giorno a fare questo tipo di manifestazioni per difendere il mio posto di lavoro». Gianluca Macheda, un suo giovanissimo collega, la pensa allo stesso modo: «Quello che preoccupa è che fuori da qui non c'è possibilità di fare ricerca. Io da 14 anni mi dedico solo a questo. Il panorama dell'hi tech italiano è desolante». Mario Tosi è un fisico: 54 anni, sposato, tre figli. Lavora da 26 anni nel laboratorio di validazione e collaudo. Un controllore che sa dire se e quanto è buono un prodotto o un progetto: «Siamo figure superspecializzate, per questo è ancora più difficile per noi trovare alternative».

Ieri hanno chiesto la solidarietà degli impiegati e dei commessi del vicino centro commerciale prima di tornare davanti allo stabilimento tappezzato di bandiere sindacali e striscioni. I lavoratori presidiano da tre giorni i cancelli. Lo sciopero finisce oggi. Stamattina andranno in corteo a volantinare al mercato nel centro storico di Vimercate.

Altre iniziative sono programmate per la prossima settimana: «Gruppi di nostri ricercatori andranno al Politecnico di Milano a chiedere al rettore di intervenire. Crediamo che una università abbia validi motivi per difendere un centro di ricerca privato. Tanti studenti del Politecnico ogni anno vengono in Alcatel Lucent a fare i loro stage» , dice Geppert. Pronte due lettere al ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera e al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: «Sappiamo che il Presidente è una persona sensibile. Vogliamo spiegargli perchè stiamo lottando e che si assicura il futuro dell'Italia anche difendendo il patrimonio tecnologico nazionale». Passera invece nei prossimi giorni incontrerà i vertici della multinazionale che ha il suo quartier generale europeo a Parigi.

di Antonio Caccamo